Monica: mamma, architetto, viaggiatrice e Travel Blogger che scrive delle sue Passioni, nel Blog di Viaggi “Alla ricerca di Shambala.”
C’erano una volta i vecchi “Diari di Viaggi” scritti su carta … oggi ci sono i “Blog di Viaggi”, condivisi sul web!
Sono cambiati i tempi, il modo ed il dove si scrive, ma il Diario di Viaggio è sempre in auge, simbolo della passione per il Viaggio declinato secondo le proprie sensibilità e modi di essere!
Seguo alcuni fra gli innumerevoli Blog di Viaggi presenti in rete, secondo un criterio molto personale basato sulle Emozioni che questi riescono a trasmettermi, la qualità e la piacevolezza nel leggerli e la personalizzazione delle Esperienze raccontate!
Monica ed il suo Blog di Viaggi “Alla Ricerca di Shambala” è una di quelle Travel Blogger che seguo già da qualche anno e che ora, ho il piacere di farvi conoscere un pò meglio nelle sue varie sfaccettature, attraverso le sue stesse parole
Quattro Chiacchiere con Monica del Blog di Viaggi “Alla ricerca di Shambala”.
Monica, a te la parola!
Facciamoci conoscere meglio: chi è Monica?
Monica, mamma di Giulia Luce, architetto, viaggiatrice da 25 anni (quando è possibile) e travel blogger dal 2013, ma sempre alla ricerca di nuove idee e nuovi canali per trasformare questa passione in qualcosa di più. Classe ‘74, genovese, ora vivo a Mantova, ma per quindici anni la vita e il lavoro mi hanno portato, insieme alla mia famiglia, dentro a un flipper nomade, con tanti traslochi e tante città diverse.
Quindi viaggio per piacere da sempre, ma la mobilità è sempre stata il filo conduttore della mia vita.
Alla ricerca di Shambala, il tuo Blog: come è nato e quali sono i progetti che porti avanti attraverso di esso?
Il mio travel blog è nato come strumento spontaneo, divoravo i blog di viaggi sul web, a un certo punto ho deciso di incanalare le mie passioni (viaggi, foto, scrittura, grafica) in un blog, soprattutto come necessità, strumento di espressione e di comunicazione. Il nome del blog è la chiave di lettura, Shambala negli antichi testi buddisti significa “terra nascosta” o “fonte della felicità”, e la ricerca di Shambala è una metafora del cammino, del viaggiare, è il senso che ho dato al mio bisogno di scoprire luoghi nuovi, vedere volti e forme, sentire voci e sapori, immergermi in realtà differenti.
Cosa vuol dire per te Viaggiare?
Viaggiare. Perché. E’ curiosità, istinto a muoversi, andare oltre i propri limiti, i propri orizzonti, il proprio giardino, è la voglia di tuffarsi nel mondo per imparare dall’altro e dall’altrove strumenti nuovi. E poi, se ne siamo capaci, riutilizzarli per riconciliarci con i nostri bisogni più profondi. Viaggiare è un cerchio, è come un’irrequietezza, una sete, va di là dalla conoscenza, del singolo racconto o fotografia, e di sicuro dell’attraversamento di un luogo o della condivisione sui social. E’ una ricerca d’identità, perché si guarda/si ascolta il mondo fuori per imparare strumenti migliori e più grandi per guardarsi dentro.
Quali emozioni provi prima di avventurarti in un nuovo viaggio?
L’emozione dell’attesa è sicuramente la più grande, attendere una cosa bella, desiderarla, organizzarla nei dettagli, pregustarsela, sentire il cuore battere per la partenza, per quanto succederà, per l’imprevisto, per gli incontri che farai, di sicuro per la meta ma soprattutto per il viaggio in sé e quello che ti regalerà giorno per giorno, è un’emozione fantastica. Lo so è una brutta malattia, si chiama wanderlust. J
Sulla base di cosa scegli un itinerario o una destinazione?
Domanda da un milione di dollari, le ispirazioni possono essere infinite. Un libro, un servizio visto in tv, un viaggiatore che ti ha parlato di un luogo e ti ha stuzzicato la fantasia, un’offerta imperdibile da una compagnia aerea, un sogno nel cassetto che non vuoi far ammuffire, una fissa, una fase della tua vita che ti spinge verso un’esperienza diversa dal solito e diventa un’urgenza, una guida che avevi comprato e ti fa l’occhiolino dal comodino da tempo. I motivi possono essere i più disparati, e ogni volta cambiano.
Qual è stato il tuo ultimo lungo viaggio?
Il mio ultimo lungo viaggio oltreoceano è stato nel Nord-Est del Brasile, per realizzare un sogno che avevo fin da ragazza, vedere quella meraviglia del nostro pianeta che è il deserto dei Lençóis Maranhense , una specie di mistero geologico, un Sahara bianco che si fonde con gli specchi d’acqua delle Bahamas, un’alternanza di dune candide e lagune azzurre per migliaia di chilometri. Uno spettacolo pazzesco che cambia forma e aspetto continuamente per il vento. Da pelle d’oca e imperdibile almeno una volta nella vita.
Quanto sono importanti per te i testi che accompagno le foto?
L’importanza dipende dai canali utilizzati, comunque di sicuro la cura, la sintesi, e il saper coniugare una citazione, un pensiero, una descrizione, un’associazione di idee giusta a una fotografia è un ottimo lasciapassare per comunicare qualcosa in più, rimanere in mente, lasciare a chi ti segue la voglia di ritornare. Poi certo se la foto è inguardabile, c’è poco da aggiungere :-D
In uno scatto di viaggio qual è la cosa più importante?
Il mio consiglio personale (e di certo non sono un guru del settore), citando un grande, è “less is more”, quindi selezionare con accuratezza senza farsi prendere dalla smania di scattare, archiviare e condividere quantità d’immagini inutili e tenere solo gli scatti, di qualità o meno, che sono capaci di raccontarci qualcosa di quel viaggio, che sia un volto incontrato, una luce particolare di un paesaggio o un interno, un dettaglio che ci ha colpito, una storia emozionante. Quelli saranno di sicuro pochi ma buoni.
Il tuo consiglio per distinguersi dagli altri e la tua ricetta per avere un buon seguito, attento e affezionato?
Il mondo dei travel blog è oggi una jungla molto fitta, quindi l’unico consiglio di buon senso è essere se stessi perché l’originalità è la nostra unica vera arma, parlare solo di esperienze reali, dare un’impronta chiara ed essere tenaci perchè la difficoltà maggiore in fondo sta nella perseveranza negli anni, e non seguire “le sirene di Ulisse” nel senso di essere sempre consapevoli nel nostro valore senza perdere la testa di fronte a proposte che il più delle volte si riveleranno effimere. Quindi piedi per terra, impegno, e col tempo se avete passione, qualità, ci mettete cura e soprattutto siete viaggiatori veri, le soddisfazioni arriveranno.
Quali viaggi hai in programma per il futuro?
Sono sincera, non ne ho la più pallida idea, purtroppo la vita ogni tanto fa brutti scherzi, sgambetti, e le cose non sono come noi vorremmo. Quindi in questo momento ho avuto altre priorità e non posso muovermi, anche se le idee, invece, non mancano mai e troverò il modo di realizzarle. “Ogni luogo è una miniera, Basta lasciarcisi andare”, come diceva Terzani; ho una gran voglia di tornare in Sudamerica, partendo dall’Amazzonia alla Bolivia al Perù in primis. Comunque l’importante è partire, sognare e poi partire. Che sia oltreoceano o vicino casa poco importa, la nostra Italia è uno scrigno infinito di tesori.
C’è una foto di un viaggio, tra tutte quelle che hai scattato, che per te è particolarmente significativa?
Ormai sembra un cliché fastidioso, tipico del travel blogger consumato, la foto in cui lui di spalle abbraccia l’orizzonte di fronte a panorami incredibili. Per me non lo è, e quelle poche volte che mi sono fatta scattare una foto di quel tipo, l’abbraccio dell’orizzonte era veramente un simbolo. Era apertura, desiderio realizzato, felicità di essere parte di qualcosa di grande. Tutto qui, senza protagonismi. E la prossima volta sarà un doppio abbraccio, ci sarò io e ci sarà di spalle anche mia figlia, perché lei ha sempre viaggiato fin da piccolissima con me e spero di trasmetterle questa passione.
Tre consigli per creare un post su Facebook, Instagram e su Storie che spicchi
Facebook: Mai mettere il solo link al post senza anticipare con un titolo, una frase introduttiva a tema che incuriosisca, e alla fine non fiumi di hashtag ma pochi e chiari, soprattutto se alle spalle c’è una qualunque collaborazione pagata sarebbe buona regola indicarla per trasparenza con i lettori.
Instagram: Poche immagini, studiate, ben fatte, di carattere, con cromie attente o filtri ripetuti, accompagnate sempre da un pensiero che completa. Non amo i papiri allegati sotto su instagram anche perché siamo bombardati e disattenti, quindi in poche righe meglio concentrare tutto.
Stories: Lo ammetto, non le uso e nemmeno mi piacciono, stories dirette youtube snapchat… #troppo :-D
I progetti ed i Sogni di Monica …
“Il momento presente è adesso”, significa prepararsi costantemente all’imprevisto.
(Yamamoto Tsunetomo)
Negli ultimi anni l’esperienza mi ha insegnato a vivere oggi, perché il resto è tutto un imprevisto.
Grazie Monica! Ti Auguro con tutto il cuore di continuare il tuo Viaggio nelle Vita e nel Mondo, nel modo che più desideri anche con Giulia, senza più ” brutti scherzi e sgambetti dalla Vita”, ma con serenità, gioia e tutta la solarità che sai condividere! Ti seguo … Mimì.
2 comments
Grazie a te Mimì, è sempre positivo incontrare e scambiare quattro chiacchiere con persone come te e con viaggiatori appassionati menti aperte, con capacità d’immaginazione ed empatia verso gli altri, curiosità e poche barriere. Monica
Buongiorno a te, cara Monica!! E grazie dell’opportunità che mi hai dato di “scambiare le reciproche opinioni” su un tema che accomuna!
Ho letto attentamente le tue risposte, e vivaddio se non sono in perfetta “concordanza di fase” con il tuo modo di pensare!
Ci vorrebbero mille Moniche per guardare più ai contenuti e meno alle apparenze, alle mode effimere o ai trends del mondo Travel!
Viaggiatori appassionati si nasce … non si diventa, mi sa! ;-)
Proprio guardando e leggendo il tuo Blog anni fa poi, mi si è accesa la lampadina di “scrivere su un Blog” mio?
Grazie Amica carissima … sempre!