Ci troviamo a soli 12 chilometri dalla Costa dei Gelsomini, sulla costa ionica di Reggio Calabria, alle estreme pendici meridionali del Parco Nazionale d’Aspromonte, all’interno dell’area grecanica e stavolta, vi sveliamo i mille perchè di questo invito a visitare Staiti, antico borgo della Calabria bizantina, ma anche cosa oggi potete vedere, una volta giunti lì!
Il minuscolo Borgo di Staiti, conosciuto anche per essere il comune più piccolo della Calabria, ha conservato intatte sino ad oggi le caratteristiche del suo impianto urbanistico medievale e le testimonianze di un passato ricco di arte, cultura e tradizioni, che ne fanno un gioiello ancora sconosciuto ai più, ma che vale la pena di scoprire, e visitare!
Staiti sembra possedere di suo tutte le caratteristiche per attrarre a sé le progettualità insite nello sviluppo di un Turismo Responsabile e Sostenibile della zona, che parte dall’intreccio fra le bellezze paesaggistiche e naturalistiche possedute dai luoghi, con le antiche radici storiche bizantine e il lascito dei monaci basiliani, basato sul misticismo contemplativo!
Un mix senza tempo che ora, grazie anche alle parole e immagini di Carmyne Verduci, Presidente delle Pro Loco di Brancaleone, nonchè appassionato cultore di questi luoghi e fondatore dell’Associazione Kalabria Experience, (gruppo di promozione territoriale nato dal progetto della medesima pro loco), andiamo insieme ad esplorare, per scoprire anche i possibili sviluppi futuri che questa meravigliosa area può riservare…
Perchè visitare Staiti
borgo della Calabria bizantina,
fra passato, presente e futuro!
Ci sono mille motivi per visitare la Calabria e tutti hanno come comune denominatore la parola bellezza!
Come scrivevo nelle premesse, il Borgo di Staiti lo troverete adagiato sul crinale della rocca Giambatore, a 550 metri sul livello del mare, affacciato sulla grande vallata della fiumara di Bruzzano, protetto naturalmente da sempre da una sorta di barriera naturale, costituita da roccia viva di tipo conglomeratico, nota come “praca” (roccia levigata).
Una formazione rocciosa che pare, lo abbia anche protetto in passato dalle incursioni saracene.
Sebbene il borgo abbia subito con il tempo una stratificazione di stili architettonici appartenenti a varie epoche, passeggiando tra i vicoli e vicoletti del paese, fra gli antichi palazzi, le fontane e i punti panoramici, possiamo ritrovare tutto il suo antico splendore!
Attraverso le sue strette viuzze si aprono di tanto in tanto scorci e panorami mozzafiato, con l’intensità del Mar Jonio all’orizzonte, che sembra voler prendere il sopravvento con la forza dei suoi colori!
Scorci che ispirano e disarmano la mente, dinanzi a tanta bellezza!
Quattro Passi nella Storia del Borgo di Staiti
La data di fondazione del borgo di Staiti è piuttosto incerta, anche se la sua posizione e la vocazione agricola e pastorale del suo territorio, fanno propendere gli studiosi moderni a datare le sue origini intorno al secolo XVI, come casale di Brancaleone, all’epoca dominato dalla famiglia dei Ruffo.
Il Borgo prende successivamente il nome dalla casata degli Stayti, attraverso il matrimonio di Andrea Stayti Spatafora con Ippolita d’Ajerbe d’Aragona. Ed è la famiglia Stayti a fare erigere a Staiti, fra il 1622 e il 1633, la chiesa di Santa Maria della Vittoria, a ricordo della vittoria riportata a Lepanto dei cristiani sui turchi, nel 1571.
Dagli Stayti il feudo passò successivamente ai principi Carafa di Roccella Jonica, che lo “governano” sino all’abolizione del feudalesimo.
Contrariamente alle precarie condizioni economiche di quasi tutti i Comuni del Regno di Napoli, nel XVII secolo, Staiti poteva vantare una florida economia.
Nel primo ventennio del 1800, caduti i privilegi delle famiglie feudali, Staiti acquisiva l’autonomia e veniva elevato a capoluogo di mandamento dei comuni di Brancaleone, Bruzzano, Ferruzzano e Palizzi.
Staiti fu tappa del famoso viaggio a piedi dello scrittore Edward Lear, il viaggiatore inglese che frequentò, descrisse e si innamorò di questi luoghi, nell’Ottocento!
A ricordo dei Grandi Viaggiatori di un tempo, il piccolo borgo di Staiti oggi è anche la tappa culminante del Sentiero dell’Inglese, che ogni anno attira numerosi escursionisti da tutto il mondo, coinvolgendoli in un’esperienza paesaggistica e umana davvero unica!
Perchè Visitare Staiti: Cosa vedere nel suo Borgo e cosa fare nei dintorni
Il piccolo Borgo di Staiti oltre ad essere il comune più piccolo della Calabria è un paesino davvero delizioso, posto a 12 km dalle spiagge delle tartarughe Caretta caretta, sulla vicina Costa dei Gelsomini.
Il paese, abbarbicato sul monte Giambatore, è dotato dei principali servizi essenziali e un servizio di taxi sociale, istituito dal Comune, che fa la spola tra Staiti e Brancaleone due volte al giorno.
Nel Borgo e nei suoi dintorni, è viva la presenza di agricoltori locali ed aziende che producono ottimi salumi, formaggi e vini locali di pregio.
Staiti poi, essendo collegato ai più bei Sentieri dell’Aspromonte, è una destinazione ottimale per coloro che amano fare trekking e camminate nei boschi!
Già prima avevo menzionato il meraviglioso ed affascinante “sentiero dell’inglese”, ma da Staiti è anche possibile raggiungere le località di “Brancaleone Vetus”, di Bruzzano Vetere, la leggendaria Rocca degli Armeni, perdersi nei sentieri che conducono sulla cima del monte Cerasìa, oppure scendere a mezzacosta, per raggiungere l’antica Abbazia della Madonna dell’Alica ed il borgo di Pietrapennata.
Per i più esperti, è possibile proseguire il viaggio verso il cuore dell’Aspromonte Greco, per ammirare e conoscere i borghi di Casalinuovo, Bova e Africo Antica.
Questa rete di sentieri, uniti alla bellezza del borgo di Staiti, possono e devono rappresentare un volano di sviluppo per l’intera area, che ricordiamo, fa parte della cosiddetta “area Grecanica”, dove cioè la lingua dei Greci di Calabria vive ancora e dove l’ospitalità, sa di essere greca come un tempo!
Ma ora andiamo a scoprire nel dettaglio cosa potrete vedere e fare a Staiti e nei suoi dintorni, perchè “piccolo è bello” ed in questo caso, è anche a misura d’uomo!
Le fontane
Sono tipiche le fontane del borgo, disseminate qua e la per il paese.
Staiti sin dall’antichità è stata da sempre conosciuta per la presenza di acque sorgive di ottima qualità, grazie alla sua altitudine.
Un detto antico diceva che le ragazze di Staiti erano le più belle del circondario. Sarà dovuto anche alla qualità di queste acque? Chissà …
Le maschere apotropaiche
Passeggiando tra i vicoletti tipici del borgo, non è raro trovare simboli apotropaici che arricchiscono la visita con queste piccole sculture, spesso poste sulle porte delle case o sulle fontane disseminate nel paese.
Si tratta di figure antropomorfe, che svolgono la funzione di protezione dal malocchio e più in generale, dalla negatività di chi varca la soglia dell’abitazione.
Le porte pinte
Si tratta di una delle iniziative nate dalla collaborazione fra l’amministrazione Comunale con la pro loco. L’idea è stata quella di dipingere alcune facciate di case oggi disabitate.
Un tocco di creatività che rende la passeggiata nel borgo davvero caratteristica ed affascinante. Leggere le citazioni riportate sulle facciate delle abitazioni, spesso significa fornire un ulteriore significato al cammino, all’esperienza.
Sembra quasi che lo stesso borgo comunichi un messaggio al moderno viaggiatore o turista che passi di là!
La Chiesa delle Vittorie
La Chiesa delle Vittorie si trova sulla Piazza principale del borgo e spicca da lontano, con il suo bellissimo campanile cuspidato, eretto nel settecento.
L’edificio sorge sull’area di una precedente chiesa tardo-rinascimentale a due navate, costruita verso la fine del Cinquecento.
Sul lato sinistro dell’altare maggiore una piccola nicchia conserva una bellissima statua della Madonna col Bambino, in marmo bianco di Carrara, datata 1622 e realizzata dallo scultore Rinaldo Bonanno, che ritrae la vergine della Vittoria o del Rosario.
La Chiesa di Sant’Anna
La Chiesa di Sant’Anna a Staiti, rappresenta uno degli edifici di culto più suggestivi del borgo. Si tratta di un edificio risalente al Seicento, posta quasi all’ingresso del borgo
In fondo all’abside, dietro l’altare maggiore in stile barocco, in una nicchia è conservata la statua in marmo di Sant’Anna e della Madonna, risalente al’ottocento.
I festeggiamenti in onore di Sant’Anna
La festa di Sant’Anna (Patrona del paese) si celebra ogni anno il 26 di luglio ed è il momento culminante della vita religiosa e civile della comunità di Staiti.
Per l’occasione, in Paese tornano anche gli emigrati e ai festeggiamenti, partecipano anche i fedeli dei paesi vicini. Il suono dei tamburi scandisce i giorni della Novena.
Il museo dei Santi Italo Greci
Il Museo dei Santi Italo-greci si trova all’interno dei locali del Palazzo Cordova, un tempo sede delle prigioni.
L’ambiente caratteristico, con la roccia che sfonda i muri dell’edificio, è un esempio di rifunzionalizzazione dei luoghi, ed ogni anno attira numerosi curiosi.
L’esposizione museale ospita 22 preziose icone dei Santi venerati in Calabria, realizzate dal maestro iconografo russo Sergey Tikhonsv, su progetto dell’associazione culturale Archigramma.
Appuntatevelo bene, è un luogo di Staiti assolutamente da visitare!
Perchè visitare Staiti: cose da vedere e fare nei suoi dintorni
fra Storia e Natura!
Località Campolico
L’altopiano di Campolico è un’area molto estesa a quota 300 mt s.l.m., posta proprio a ridosso del territorio di Staiti, confinante con Brancaleone.
La natura di questi luoghi è contraddistinta da numerosi prati e erbaggi, ideali per l’allevamento della capra Aspromontana.
Qui, la natura ha mantenuto il fascino delle antiche praterie e dei sentieri medievali, che collegavano i centri interni del versante pre Aspromontano della Calabria.
Partendo da Staiti, si giunge a piedi verso i Piani di Campolico attraversando il vecchio Cimitero.
Seguendo il tracciato su strada mulattiera parzialmente asfaltata, si giunge e alla fattoria Sidari, che attraverso la produzione di formaggi caprini e ricotta fresca, commercializzata a livello locale, offre la possibilità di poter ammirare l’arte della preparazione della ricotta, piatto tipico locale, che arricchisce numerose pietanze.
Da questi sentieri è possibile arrivare nella vicina Brancaleone Vecchia che dista da qui 9 km, tra sentieri e strade mulattiere che giungono all’antico sito rupestre, oggi caratterizzato da un progetto di rivitalizzazione curato dalla Pro Loco di Brancaleone, che da anni si occupa di accoglienza e gestione del Parco Archeologico Urbano di Brancaleone Vetus.
Il sentiero delle chiese Basiliane
Realizzati in tre anni di lavoro dagli scultori Francesco e Fortunato Violi, i 18 bassorilievi in terracotta, conducono i visitatori alla scoperta dei siti più significativi della millenaria cultura bizantina della provincia di Reggio Calabria.
L’apparato iconografico, corredato da pannelli informativi multilingue, culmina il suo percorso nel bassorilievo maestoso, tre metri per tre, che conduce alla visita dell’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, capolavoro dell’architettura religiosa bizantina.
Il geosito delle rocche di Quartu
A pochi passi dall’abitato, si giunge nella località conosciuta con il nome di “Rocche du Quartu”, un geosito che recentemente è stato attrezzato con binocolo panoramico, da cui poter ammirare tutta la bellezza della vallata degli Armeni che si tuffa nel mare azzurro dello Ionio.
Località Falcò
A circa 3 chilometri dal borgo si trova la Località Falcò, attrezzata come un vero balcone/belvedere sull’azzurro del Mare Ionio.
Qui è possibile sostare e godere dei panorami mozzafiato, magari attendendo la partenza per una delle numerose escursioni e trekking nei dintorni,
La località è infatti un crocevia per numerosi escursionisti, che proprio qui fanno tappa per rifocillarsi. Da qui inizia un sentiero boscoso su sterrato, che conduce nella vicina cima di Monte Cerasìa (1.023mt), oppure verso località Campi di Bova.
L’Abbazia di Santa Maria di Tridetti
Ho lasciato scientemente per ultima la trattazione di questa splendida e antica Chiesa, perchè si tratta di un vero gioiello, un luogo che da solo vale un viaggio e fornisce mille spiegazioni sul perchè vi invito a visitare Staiti ed i suoi dintorni!
L’Abbazia di Santa Maria de Tridetti, dichiarato Monumento Nazionale, faceva sicuramente parte di un complesso monastico oramai scomparso, di cui oggi rimane traccia nella toponomastica locale.
Arrivando qui, colpiscono sin da subito i classici mattoncini rossi della sua porzione perimetrale, che evocano la vicina e più nota Cattolica di Stilo!
All’Abbazia di Santa Maria de Tridetti, si può trovare qualcosa di magico e intrigante nel messaggio racchiuso nella fusione armonica di elementi e dettami architettonici, provenienti nel contempo dalla cultura greca, da quella bizantina, araba e normanna.
Un messaggio che ben dimostra l’equilibrio raggiunto nella cultura della Calabria medievale.
La visita all’antica Abbazia di Santa Maria di Tridetti è sicuramente il momento più alto e significativo della visita al Borgo di Staiti.
La scoperta dell’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, avvenuta nel 1912, si deve al grande Archeologo Paolo Orsi .
L’Abbazia, risalente all’XI secolo sorge nei pressi della Località Badìa, sulle sponde del piccolo torrente Fiumarella.
Scriveva Paolo Orsi, riguardo alla scoperta: ”La chiesa è dei primi tempi normanni, ma edificata sopra uno schema greco, perchè destinata ad un culto greco, quale era praticato da i Basiliani.”
Secondo una leggenda pare che sulla stessa area sorgesse un piccolo tempio edificato dai “Lokresi Zefhiri’’ nel V-VI secolo a.C., elevato per ringraziare il dio Nettuno di averli salvati da una tempesta.
Secondo il racconto, la statua di Nettuno era coperta da un prezioso mantello gemmato, poi trafugato da Annibale, durante la sua permanenza sulla costa Jonica calabrese, per punire i LoKresi, alleati di Roma.
A suffragare l’ipotesi di un preesistente tempio dedicato al dio Nettuno è il ritrovamento, nei pressi dell’attuale Chiesa, di una moneta recante l’immagine del Dio Nettuno col tridente.
L’edificio, oggi si presenta senza la copertura originaria, ma con il perimetro ben definito, uno degli esempi di architettura Bizantina meglio conservati in quest’area.
La particolarità che contraddistingue questa costruzione sacra, è sicuramente il suo campanile a vela che svetta imponente ed elegante, slanciando tutte le sue forme.
Al suo interno ritroviamo elementi architettonici greci, posti nei punti importanti dell’edificio sacro, quasi a voler simboleggiare il passaggio dal paganesimo al cristianesimo.
L’intera vallata è ricca di toponimi riconducibili alla storia di questo luogo.
Si chiama infatti “del conte Ruggero”, anche la collina che sovrasta la chiesa, dedicata a Ruggero il Grande, che ha contribuito nel 1060 alla ristrutturazione e abbellimento della chiesa, la più importante della Calabria a quei tempi.
Il ritorno del Rito Greco-Bizantino a Santa Maria dei Tridetti
Da alcuni anni l’amministrazione del comune di Staiti, guidata da Giovanna Pellicanò, primo cittadino del piccolo comune Calabrese, ha inteso riprendere un’antichissima tradizione che ogni anno fin dai primi anni del 1800, si svolgeva in questa Abbazia Bizantina.
Il rito Greco-Bizantino di anno in anno, è così divenuto un appuntamento settembrino immancabile, che anima la vallata e aiuta a ripercorre la storia dei questo luogo, intriso di grande e profonda spiritualità.
Presenziare a questi riti è un’esperienza davvero unica e sicuramente è uno dei mille motivi del perchè visitare il Borgo di Staiti!
Dalle parole alle immagini, di seguito alcuni istanti dalla celebrazione del rito greco – bizantino nell’Abbazia di Santa Maria dei Tridetti.
Dal sacro al profano: l’enogastronomia locale!
Visitare Staiti fra gusto e tradizioni
I piatti tipici della zona sono molti e gustosi!
Da non perdere ricordiamo i “Maccheroni caserecci” lavorati secondo l’antica tradizione con i “cannici” (lo stelo dell’arbusto Ampelodesmos mauritanicus), con cui si arrotola la pasta.
I maccheroni una volta cotti, vengono poi conditi con il ragù, ottenuto con una lenta cottura della carne di capra, la “capra alla pecurarisca”, la cui cottura avviene con l’aggiunta di vari aromi.
Da non tralasciare gli ottimi formaggi e le ricotte, oltre ai salumi quali il capicollo, la soppressata e le salsicce affumicate.
Particolari sono i dolcetti tipici della tradizione pasquale dal nome antichissimo di “jaluni”, dolci tipici a forma di lucerna ebraica ripieni di ricotta.
A Natale i “Pretali” e le “Nacatuli” e a Pasqua le “Gute”, addolciscono ulteriormente e scandiscono i vari periodi dell’anno, che qui, assieme alle stagioni, seguono ancora i ritmi arcaici di un tempo
Durante l’anno molti contadini coltivano, vigneti e uliveti a terrazzamenti, con risultati davvero ottimi!
La Natura inoltre, fornisce una straordinaria quantità di frutti selvatici, quasi a compensare un luogo e le sue genti di un isolamento passato, che oggi ne rappresenta la vera ricchezza!
Il futuro di Staiti e l’idea dell’albergo diffuso nel Borgo
Ci si può innamorare perdutamente di questi posti, così fuori dalle rotte turistiche del Turismo di massa! Luoghi sospesi nel tempo, ricercati dai cultori del turismo storico-culturale-archeologico, naturalistico, fotografico e religioso, ma ancora poco conosciuti!
Uno dei fini che si propone questo articolo, dedicato a motivare i perchè visitare Staiti e cosa vedere/fare in questo Borgo, è quello di fare conoscere ai suoi futuri visitatori, tutte le potenzialità offerte da questo meraviglioso territorio, ma anche invitare alla riflessione i residenti della zona, ad una forte promozione di questa preziosa identità!
E così nascono le idee e le progettualità, come quella che di seguito vi propongo, portata avanti dall‘Associazione Kalabria Experience
L’idea di Kalabria Experience, gruppo di Promozione territoriale fondato da Carmine Verduci, è quella di ricreare le condizioni ideali per trasformare questo piccolo gioiellino d’Aspromonte, in un centro e modello di ospitalità diffusa, in grado di proporre una serie di esperienze a diretto contatto con la comunità.
L’idea è scaturita grazie alla conoscenza del territorio e delle caratteristiche socio-economiche del borgo in grado di offrire un’esperienza unica e originale.
Ovviamente la progettualità è ancora in fase embrionale, e mira al coinvolgimento diretto della popolazione residente, intraprendente e proiettata al futuro, con una forte vocazione dell’accoglienza tipica della Filoxenia dei Greci di Calabria.
Questo progetto – spiega Carmine Verduci – vuole dare slancio alle piccole realtà economiche, che sono in grado di soddisfare pienamente la domanda ed offerta turistica che negli ultimi anni sta prendendo piede anche in Calabria e soprattutto nella fascia ionica reggina.
Le proposte che questo borgo può offrire sono molteplici, perchè chi visita Staiti, oltre a garantirsi un soggiorno nella pace e nel relax lontano dal caos delle città e dagli affollati centri costieri, può immergersi nelle visite di tutti quei luoghi che sopra abbiamo indicato, e grazie al connubio tra storia, territorio ed enogastronomia, riuscire esplorare le molteplici sfumature dell’ospitalità dei luoghi!
L’esperienza di scoprire un borgo antico come Staiti, ponendosi a contatto diretto con le persone del luogo e seguendo i ritmi lenti di tempi lontani, può rappresentare un’esperienza di crescita e di arricchimento interiore, piuttosto che una mera esperienza turistica nel senso stretto del termine, un’emozione che vi accompagnerà nel tempo!
Ovviamente tutte queste attività verranno condotte da esperti del settore, dotati di conoscenze approfondite e competenze specifiche, capaci di trasmettere, ai futuri fruitori, tutte le emozioni di un antico borgo dell’area grecanica!
Voglio ringraziare Carmyne Verduci per le preziose informazioni e le splendide foto riguardanti il Borgo di Staiti, di cui qui ha concesso l’utilizzo e la condivisione
Trovo di grande interesse la progettualità avanzata da Carmyne, sul far decollare il concetto di Albergo Diffuso in questa Area della Calabria, che si connota sempre più come un bacino ottimale per lo sviluppo del Turismo responsabile e sostenibile, ma anche per essere un territorio con importanti presenze archeologiche, storiche e culturali, oltre che paesaggistiche e naturalistiche!
La promozione e la valorizzazione di questo territorio, passa anche attraverso la trasformazione di questi concetti, in fatti tangibili e concreti!
Chi vorrà venire sin qui, troverà in questo articolo, tutte (o quasi tutte) le risposte a cosa qui potrete vedere e fare, ma anche come arrivarci e molto altro ancora!
Lasciatevi Ispirare da questa esperienza che sono certa riuscirà a donarvi mille emozioni!
Se vi va, ovviamente, potete anche fornire un vostro feedback sull’idea di albergo diffuso a Staiti, oppure fornire ulteriori idee che si affianchino e rafforzino questa splendida progettualità!
Vi aspetto …
Al prossimo Spunto di Viaggio by Mimì
4 comments
[…] L’Abbazia di Santa Maria di Tridetti a Staiti, oggi monumento Nazionale […]
[…] dimenticare la grande bellezza di Staiti e Santa Maria dei Tridetti o l’universalità, espressa dal Codex Purpureus Rossanensis, custodito al Museo Diocesano di […]
[…] ad hoc, per poter scoprire i piccoli e grandi Borghi come Gerace, Stilo, Bova, Brancaleone, Staiti, Monasterace e il suo Parco Archeologico, la smisurata bellezza culturale e paesaggistica […]
What an absolutely wonderful read. It truly is a fantastic little town, not to mention the most beautiful people. . I visited in 2019 and I’m proud to say it is where my ancestors are from. Thank you for an excellent insight of it’s beauty, it’s past and it’s surroundings. I also think the current Mayor needs to be congratulated for all her work and effort as well as Carmine Verduci.