Il patrimonio culturale che può vantare la nostra Bella Italia, ha davvero numeri da record! Pensate che nel 2017, l’ISTAT ha censito ben 4.026 musei, gallerie o collezioni, 293 aree e parchi archeologici e 570 monumenti e/o complessi monumentali. A fronte di questi numeri, nello stesso anno, sono stati ben 15,5 milioni i visitatori nei siti e parchi archeologici italiani. Sono davvero tanti, ma la maggior parte di questi, sono concentrati nelle aree più note. Partendo da queste constatazioni, è nato quindi il progetto si fare conoscere, in maniera più approfondita, alcuni Parchi e siti Archeologici Italiani, importanti e imperdibili da visitare per la grande storia che riescono a raccontarci, a prescindere dalla loro estensione o notorietà.
Per chi ama la natura e la vita all’aria aperta poi, niente di meglio che unire la passione per le camminate con la visita ad un sito o un parco archeologico. Si chiama archeotrekking ed oramai, viene proposto in molti parchi Archeologici Italiani! Lo ho provato direttamente a Selinunte e Segesta, ad esempio.
E poi, pensate al grande valore aggiunto nell’effettuare una visita ad un sito archeologico con i vostri bambini o nipoti! Giocare a fare il piccolo archeologo in un sito, mescola la gioia della scoperta e dell’apprendimento di storie, miti e leggende, con la leggerezza del divertimento!
Perchè, quindi, non trarre uno spunto da questo dettaglio, per scegliere i vostri prossimi itinerari di Viaggio in Italia o per organizzare una gita, nei weekend?
Allora ecco che, con altre colleghe della Community Travel Blogger Italiane, è venuto fuori questo suggerimento di viaggio, che ricomprende ben 15 Siti/Parchi Archeologici Italiani che vi invitiamo a visitare.
Il concetto è chiaro credo e, se avete voglia di raccontarci le vostre esperienze nei parchi archeologici italiani, non dovrete fare altro che commentare questo articolo, lasciando la vostra testimonianza nel box sotto.
Chi leggerà, avrà modo di conoscere anche il sito da voi amato, e magari, scegliere di visitarlo! Li troverete suddivisi per Regione.
Vi piace questa iniziativa? Bene allora, seguitemi .. Vi aspetto!
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Calabria
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
1. Il sito Magno-Greco di Locri Epizefiri e il Museo
Gioco in casa, parlandovi dei Parchi Archeologici da visitare in Calabria! Tanta Storia è passata da questa Regione protesa nel Mediterraneo fra due mari. Una Storia ultra-millenaria, della quale vi lascio una traccia attraverso la visita al Museo e al Parco Archeologico di Locri Epizefiri, nella “Locride calabrese”, sulla costa ionica di Reggio Calabria.
Siamo in quella parte della Calabria chiamata anche “Costa dei Gelsomini”, sulle rive del Mar Ionio, dove, fra l’ottavo e il settimo secolo a.C., sbarcarono i coloni greci provenienti dalla Locride greca, la Grecia centrale.
Perché sbarcarono qui? Se avete già visitato queste zone, carpirete molte assonanze paesaggistiche e climatiche con la Grecia, ma soprattutto, la posizione strategica di questi luoghi nel cuore del Mediterraneo. E qui vi fondarono la polis di Locri Epizefiri, uno dei più importanti centri della cultura, dell’arte e della grandezza, dell’antica Magna Grecia, patria filosofo Timeo e della grande poetessa Nosside.
Pensate che proprio a Locri Epizephiri, Zaleuco, considerato uno dei primi legislatori del mondo occidentale, introdusse in questa Polis uno dei primi ordinamenti giuridici scritti, ai quale tutti i cittadini dovevano sottostare.
Oggi, nel visitare il Parco Archeologico di Locri Epizefiri e l’annesso museo archeologico nazionale, riaperto il 17 maggio 2022, possiamo comprendere una parte della sua antica storia.
Prendetevi del tempo, perché l’area da visitare è molto vasta. Se venite in Estate poi, portatevi dietro cappello, occhiali da sole, creme solari e una capiente borraccia di acqua.
Il Parco Archeologico di Locri Epizefiri, infatti, è suddiviso in zone, denominate dalla località in cui sono stati effettuati gli scavi. C’è sempre qualcosa da scoprire in Calabria e qui, è vero nel senso letterale del termine!
Avremo così:
- Il Museo Archeologico Nazionale di Locri, posto all’ingresso del sito;
- Il Tempio ionico di Contrada Marasà,
- Il Santuario di Persefone e il Tempio di Casa Marafioti,
- Il quartiere abitativo – artigianale di località Centocamere,
- L’area del “Tempio di Zeus Olimpio”, ubicato in Contrada Pirrettina,
- L’area sacra dedicata a Persefone, ubicata ai piedi della collina della Mannella. Da quest’area provengono gli splendidi pinakes – tavolette ceramiche votive – che potete ammirare al Museo di Locri e al Museo Nazionale di Reggio Calabria.
- Il Complesso museale Casino Macrì, un’antica masseria dove sono stati rinvenute testimonianze e antiche strutture termali di epoca romana. Oggi la struttura è stata restaurata e al suo interno sono custoditi reperti di epoca romana.
- La sede museale di Palazzo Teotino-Nieddu-Del Rio, a Locri città.
Ad oggi, solo il 20% delle testimonianze archeologiche sepolte nell’area del sito di Locri Epizefiri è stato riportato alla luce, e le campagne di scavo sono ancora in corso.
Informazioni per visitare il Museo ed il Parco Archeologico di Locri Epizefiri e le altre strutture sul territorio dell’Area
Entrambe le strutture sono visitabili ai seguenti orari:
- Dal martedì a domenica – dalle 9.00 alle 20.00 (ultimo ingresso Parco un’ora prima del tramonto, ultimo ingresso Museo alle ore 19.00);
- Lunedì giorno di chiusura
- Il Museo del Territorio di Palazzo Nieddu è visitabile il venerdì pomeriggio dalle 14.30 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.15). Ingresso gratuito.
Costi del Biglietto di ingresso al Parco, al Museo Archeologico e al Complesso Museale del Casino Macrì: intero 5 euro, ridotto 2 euro.
Per ulteriori info chiamate al numero 334.6126386
Se siete in zona, potete approfittarne per visitare la costa e le spiagge sulla costa ionica di Reggio Calabria, ma anche per scoprire i bellissimi Borghi di Gerace – l’antico borgo dello sparviero -, Bova – capitale dell’area grecanica calabrese, Stilo e la sua Cattolica, il Parco Archeologico di Monasterace, l’antica sinagoga ebraica di Bova Marina, i calanchi bianchi di Palizzi, il Borgo di Brancaleone Vetus, Pentedattilo e ovviamente, Reggio Calabria.
Vi aspetto!
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trova Locri Epizefiri
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Campania
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
2. Pompei, la città sepolta!
Credo sia impossibile parlare di siti e parchi archeologici italiani da visitare, senza che la mente vaghi verso le falde del Vesuvio, dove i resti di Pompei trasportano indietro nel tempo fin dal primo sguardo, grazie ad architetture ed edifici in un incredibile stato di conservazione.
Parlare di resti, potrebbe dare l’idea errata di un mucchio di rocce informi, in cui è necessario fare un grosso sforzo di fantasia per immaginare com’era la vita quotidiana oltre duemila anni fa.
Invece, a Pompei è ancora possibile ammirare templi, case, negozi, terme e camminare sulle stesse strade, lastricate di rocce basaltiche, percorse dagli abitanti di questa città di epoca romana (ma in realtà di origine ancora precedente), fino a quel fatidico anno 79 d.C..
Quello che ha reso possibile far arrivare a noi tutto questo è, paradossalmente, proprio ciò che ha interrotto la vita di Pompei: l’eruzione vulcanica che ne ha segnato la fine, è anche quello che ha preservato quasi intatti non solo gran parte degli edifici, ma in molti casi anche le splendide decorazioni interne.
Pompei non è, infatti, stata investita da un fiume di lava, come spesso si crede, bensì da un flusso piroclastico, in altre parole un insieme di ceneri, rocce vulcaniche e altro materiale che, anziché vaporizzare la città, ha permesso di conservarla quasi intatta, fino a riemergere, grazie a una scoperta fortuita solo nel Settecento.
Purtroppo, quando gli scavi sono iniziati, i primi archeologi sono stati incaricati di rimuovere i mosaici dai pavimenti e gli affreschi dalle pareti delle domus, per incorporarli alla collezione privata del re (oggi parte del Museo Archeologico di Napoli).
Per questo, le prime case portate alla luce sembrano oggi spoglie, ma all’interno di quelle emerse più di recente, è ancora possibile ammirare brillanti colori e mosaici dalle tessere bianche e nere, che creano composizioni incredibili.
Quello che amo di Pompei è che, nonostante ci sia stata ormai decine e decine di volte con i miei gruppi, è sempre possibile scoprire qualcosa di nuovo. Ciascuna delle guide locali che ci ha accompagnato a scoprirne i segreti, aveva un aneddoto o un’informazione nuova e complementare, che fa sentire come se il sito fosse un organismo vivente, che respira ed evolve nel tempo.
Il progredire delle tecnologie, aiuta a studiare sempre meglio i reperti e a scoprire cose nuove riguardo la vita quotidiana a Pompei prima della catastrofe. Ma anche di come si siano svolti quei terribili tre giorni che hanno sepolto l’intera area, talmente estesa, che oggi non basta una giornata intera per visitarla nel dettaglio.
Dovendo però fare una selezione, sicuramente consiglierei di visitare almeno una delle domus nobiliari, passeggiando negli splendidi chiostri esterni dalle vivaci decorazioni. Poi, fate un salto a una delle terme (quelle lungo via dell’Abbondanza, la via principale che taglia il sito, sono sicuramente le mie preferite).
Vale la pena fermarsi a osservare i termopoli, ovvero le “tavole calde” di epoca romana, riconoscibili per via dei contenitori di terracotta circolari inseriti all’interno di banchi di travertino e le panetterie, con i forni semicircolari. Pensare a quanto alcune delle soluzioni di allora, siano simili alle nostre moderne, lascia assolutamente senza parole!
Imperdibile poi, una visita ai centri dell’intrattenimento del tempo!
L’anfiteatro a un capo del sito, i due teatri in prossimità dell’ingresso di Porta Stabiana e, anche se parliamo di un altro tipo di “intrattenimento”, sicuramente il Lupanare, non può non essere una tappa dell’itinerario all’interno di Pompei.
Il Foro è sicuramente uno dei punti focali dove si concentrava il potere politico, religioso e le attività commerciali di Pompei. Da qui dove si ammira quella che è per me una delle viste più iconiche del sito: il Vesuvio che si staglia alle spalle del Tempio di Giove.
Il sito archeologico di Pompei è aperto tutti i giorni, tranne Natale, Capodanno e 1° maggio, dalle ore 09:00 alle 19:00 (nel periodo invernale, dal 1 novembre al 31 marzo, solo fino alle 17:00), con ultimo ingresso consentito un’ora a mezza prima della chiusura.
Il costo del biglietto è di 16 €, scontato a 2 € per cittadini UE tra i 18 e i 25 anni (non ancora compiuti) e gratuito al di sotto dei 18 anni. I biglietti possono essere acquistati anche online.
Scaricate da Qui il pdf della Guida agli Scavi di Pompei.
Contributo di Alessandra Baldoni, del Blog “All Roads Lead from Home”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trova Pompei
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
3. Il Parco Archeologico di Albano Laziale
Se si pensa all’archeologia italiana, un posto d’onore lo merita la cittadina di Albano Laziale, situata nel cuore dei Castelli Romani.
Secondo la tradizione, Albano Laziale altro non è che la mitica “Albalonga”, la città da cui nacque Roma e il suo colossale Impero. In un luogo come questo, denso di significato e di bellezza, si può scoprire l’autentica bellezza dei Castelli Romani.
In ogni angolo si posi il vostro sguardo, potete trovare testimonianze di un antico e glorioso passato che oggi risplende più che mai!
Passeggiando per il centro non si può non rimanere colpiti da Porta Pretoria, l’ingresso principale all’accampamento della Legione Partica. Per chi è appassionato di storia questo potrebbe suonare un po’ strano: durante l’Età Imperiale era infatti vietato lo stanziamento di comparti legionari all’interno dei centri abitati, ma con l’Imperatore Settimio Severo le cose cambiarono.
Albano Laziale è infatti estremamente importante, dal punto di vista storico per questo avvenimento. Durante la campagna contro i Parti, proprio l’Imperatore decise di richiamare tre legioni e, al rientro della vittoriosa spedizione, una di queste, la famosa II Parthica, si accampò proprio dove oggi sorge il cuore del centro di Albano Laziale.
Nonostante la fine della campagna, la legione rimase di istanza come forza difensiva e come deterrente per eventuali rivolte contro l’Impero. Da un semplice accampamento, si sviluppò un vero e proprio luogo abitato che ospitava anche uno splendido anfiteatro, ancora oggi presente, per il benessere dei soldati e dei cittadini che pian piano qui decisero di stabilirsi.
Albano Laziale divenne una cittadina florida e ricca di importanti monumenti, che si sono conservati fino ad oggi: la Chiesa di Santa Maria della Rotonda, i Cisternoni, l’Anfiteatro Severiano, i resti delle Terme di Cellomaio.
Non si possono poi non ricordare i due più importanti musei della città: il Museo Archeologico di Villa Ferrajoli, che ospita le testimonianze archeologiche qui ritrovate, dedicando anche un’interessante sezione alla geologia dei Castelli Romani, e il Museo Seconda Regione Partica dedicato interamente alla storia della legione.
Ciò che colpisce di più di Albano Laziale sono gli imponenti Cisternoni, unici in Italia (e al mondo, se non contiamo quelli di Istanbul). Si tratta di una vera e propria imponete opera ingegneristica, costruita per garantire un costante approvvigionamento di acqua all’accampamento della legione e agli edifici circostanti. Queste grandi cisterne raggiungono quasi i 50 metri di lunghezza. Cinque navate e una capienza di 10.000 metri cubi d’acqua, fanno di questo monumento il più maestoso dei Castelli Romani! Assolutamente da vedere!
Le splendide esperienze non sono finite qui: presso Albano Laziale è possibile vivere l’esperienza di assaggiare l’autentica cucina degli Antichi Romani.
Dove? Al Grottino Vino e Cucina dove “le ragazze del grottino”, vi faranno provare un’esperienza unica di sapori. Le loro ricette si basano proprio su quelle della Roma Antica, con ingredienti semplici e del territorio, preparati seguendo fedelmente le ricette che si sono tramandate fino a noi.
Vi consiglio di visitare Albano Laziale con una guida accreditata: io ho scoperto questa splendida cittadina (e me ne sono innamorata) grazie alla interessantissima visita guidata di Andjelka Rajic che, con passione e determinazione, porta i visitatori alla scoperta di Roma e non solo.
Albano Laziale è un’esperienza più che emozionante, è storia allo stato puro!
Contributo di Eliana Intruglio del Blog “Donna Vagabonda“
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trova Albano Laziale
Aree Archeologiche italiane imperdibili nel Lazio
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
4. Il Parco Archeologico
dell’Antichissima Città di Sutri
La leggenda narra che il borgo di Sutri, nel viterbese, sia stato fondato da Saturno, il dio del mondo agricolo e che qui vi sia nato l’Orlando, nipote di Carlo Magno, protagonista dell’opera di Ariosto, “Orlando Furioso”.
Oggi Sutri è considerato uno dei più bei borghi d’Italia, cinto da antiche mura medioevali e con l’area archeologica dell’Antichissima città di Sutri, la quale riveste una grande importanza sia dal punto di vista naturalistico che storico.
Preparati a fare un salto indietro nel tempo, quando Sutri era considerata la porta d’ingresso dell’Etruria, per poi diventare, dal 383 a.C., un’importante città romana.
Il centro storico di Sutri è un vero gioiellino medioevale, cinto da mura massicce di origine etrusca e con la Piazza del Comune che rappresenta il fulcro del borgo laziale. Qui si staglia la Torre dell’Orologio, al di sopra di un arco romano, mentre al centro puoi apprezzare una bella fontana del 900. Dando poi un’occhiata alla pavimentazione, noterai raffigurata l’origine leggendaria di Sutri, ossia il dio Saturno in groppa a un cavallo con in mano tre spighe.
Dopo aver fatto tappa in Piazza dell’Assemblea, dove sorge un antico lavatoio pubblico, non mancare di vistare le più belle chiese di Sutri, a partire dalla duecentesca Cattedrale di Santa Maria Assunta, con tanto di pavimento cosmatesco e cripta longobarda, decorata da pregevoli affreschi.
Se ti stai chiedendo cosa vedere a Sutri oltre al suo centro storico, ebbene la risposta è il parco archeologico dell’Antichissima città di Sutri.
Si tratta di un’area situata su un’altura tufacea, tra i Monti Sabatini e i Monti Cimini, tra le più affascinanti dell’intera Tuscia Viterbese.
Visitando questo parco archeologico, toccherai con mano la storia più antica di Sutri, a partire dalle Necropoli Etrusche, situate lungo la Via Cassia e utilizzate anche dai romani, sempre con funzione sepolcrale.
Potrai scorgere più di 60 tombe scavate interamente nel tufo, alcune a nicchie, altre a camera doppia e molte con tanto d’ingresso ad arco. Questi sepolcri sono stati realizzati tra il I a.C. e il IV d.C., anche se col passare del tempo sono state in un certo senso modificate, soprattutto da quei pellegrini che transitavano lungo la vicina Via Francigena.
Tra i simboli principali del parco archeologico dell’Antichissima città di Sutri, c’è poi l’Anfiteatro romano risalente al I a. C..
E’ una delle poche strutture al mondo scavate nella pietra tufacea e puoi scorgerne facilmente la forma eclittica, parte del coronamento e le tre gradinate. L’Anfiteatro poteva ospitare fino a 9000 spettatori e ancora oggi, è sede di spettacoli ed eventi.
Non lontano troverai poi uno degli spazi più affascinanti di tutta l’area archeologica. Si tratta del Mitreo, antico luogo di culto dedicato alla divinità di origine persiana, considerata una sorta di demiurgo dell’intero Cosmo.
Tra il XII e il XIV secolo questo Mitreo è stato trasformato, come altri luoghi simili, in una chiesa ipogea dedicata alla Madonna del Parto. Potrai scorgervi all’interno una pregevole fonte battesimale e splendidi affreschi, raffiguranti San Michele Arcangelo, la Vergine Maria e gli stessi pellegrini della Via Francigena.
Anche la Chiesa della Madonna del Tempio, situata lungo la Via Cassia sempre all’interno del parco archeologico, pare sia nata sui resti di un antico Mitreo. La chiesa, appartenuta allo storico Ordine dei Cavalieri Templari, è decorata con altrettanti affreschi che ritraggono San Michele Arcangelo con un pastore e un toro, in occasione del miracolo verificatosi in Gargano.
Non mancare di visitare anche la Chiesa di S. Maria del Monte, un edificio medioevale che mostra una bellissima facciata in stile borromiano, con due svettanti torri campanarie.
Prima di lasciare il parco archeologico di Sutri, goditi la vista dall’alto dell’Anfiteatro romano, dai giardini all’italiana di Villa Savorelli, una delle più belle dimore del territorio, con il suo mix di stili rinascimentale e barocco.
Contributo di Monica Bruni, del Blog “In Viaggio con Monica”
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
Secondo contributo sul
4. Parco Archeologico di Sutri
Il Parco archeologico di Sutri è il più piccolo della Regione Lazio ed è una meraviglia poco nota della bassa Tuscia, tra Roma e Viterbo.
Per avere un’idea della preziosità di quest’area, basti pensare che Sutri è stata abitata senza sosta e le sue origini risalgono forse all’età del bronzo.
Anfiteatro di Sutri
Le origini dell’anfiteatro di Sutri sono collocabili tra I sec. a.C. a I d.C., ma fu riscoperto solo verso la seconda metà ‘800 dai Savorelli, proprietari dell’omonima Villa sutrina.
In un borgo che sorge su un rilievo di tufo – come gran parte della Tuscia – non potevamo che avere un anfiteatro rupestre, l’unico in Italia ad essere completamente scavato nella roccia.
In età imperiale, era destinato all’intrattenimento di 7000 spettatori – che avevano posti diversi a seconda del loro status – e ospitava intrattenimenti come venationes (cacce di animali) e spettacoli gladiatori.
L’anfiteatro oggi è sede di due eventi molto rappresentativi di Sutri: Mercatantia, una festa medioevale estiva con rievocazioni storiche, e la festa patronale del 16 settembre, dove le luci scenografiche regalano emozioni uniche.
Necropoli di Sutri
La città dei morti è forse la parte più scenografica di Sutri. Guardando la necropoli si capiscono le sue origini antichissime: fu infatti scavata dagli etruschi per seppellire i corpi dei defunti e poi riadattata dai romani per accogliere le ceneri dei cadaveri cremati.
Il sito che vediamo oggi è forse databile al I sec. a.C. ed è stato utilizzato come cimitero per circa quattro-cinque secoli.
La necropoli di Sutri differisce dal suo aspetto originario in quanto – come accade di sovente – ha cambiato innumerevoli destinazioni d’uso ed ha acquisito lo status di bene culturale solo in tempi moderni.
Ex-mitreo di Sutri
L’ex mitreo di Sutri non è altro che un appendice della necropoli di cui sopra: infatti nasce come tomba etrusca.
Uno spazio scavato nel tufo che sarà consacrato al dio Mitra nel III secolo d.C., per poi assumere la funzione di chiesa tra XII e XIII secolo. Oggi è la chiesa rupestre della Madonna del Parto.
La figura di Mitra viene sostituita con quella di S. Michele sul Gargano. Questo santo ha un rapporto di continuità con il passato mitraico visto che, anche lui, ha a che fare con un toro.
Dove c’è l’altare, precedentemente vi era la raffigurazione di Mitra intento ad uccidere tale animale. Quest’immagine è stata oggi soppiantata dalla Madonna del Parto, cui la chiesa è dedicata.
Informazioni pratiche sul Parco Archeologico di Sutri
Sul sito ufficiale trovate gli orari e prezzi aggiornati. Il biglietto include anche l’accesso ai bellissimi giardini di Villa Savorelli e si compra davanti all’anfiteatro, posto consigliato per il parcheggio.
Inoltre, fatta eccezione per la chiesa-mitreo, l’area è accessibile anche ai nostri amici a quattro zampe!
Contributo di Valeria Castiello del Blog “Valeria Castiello”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova il Parco Archeologico di Sutri
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5. Il Parco Archeologico dell’Appia Antica
Il Parco Archeologico dell’Appia Antica è una tappa imperdibile a Roma, non solo per gli amanti dell’archeologia, ma anche per coloro che amano stare nel verde, senza rinunciare alla storia.
Uscire dai soliti itinerari turistici della città eterna, non vuol dire perdere le grandi vestigia della Roma Antica. Al contrario, è l’occasione per ritrovare le tracce della Regina Viarum, testimonianza dell’alto livello ingegneristico raggiunto dai romani.
La via Appia Antica è stata costruita nel 312 a.C. per volontà di Appio Claudio Cieco. La sua funzione era di creare un collegamento rapido da Roma verso i nuovi territori conquistati nel sud della penisola.
Inizialmente terminava a Capua e, nel II secolo a.C., fu prolungata fino a Brindisi, la porta verso l’oriente, per un’estensione complessiva di 650 chilometri. Da funzione militare, quindi, questa importante arteria diventa strategica anche per il commercio.
Alla caduta dell’Impero Romano saranno viandanti e pellegrini a continuare a calpestare l’antico basolato.
Oggi continua ad essere una testimonianza storica fondamentale, che unisce diverse regioni italiane, a tal punto che è stato recentemente avviato l’iter di candidatura a patrimonio UNESCO dell’intero tracciato dell’Appia Antica.
Parco Appia Antica: Cosa Vedere
Il primo tratto della strada, da Roma fino al comune di Marino, è tutelato dal Parco Archeologico dell’Appia Antica. Si tratta di 16 chilometri, lungo i quali si conservano diversi tratti dell’originale basolato e alcuni siti archeologici di grande interesse.
È impressionante l’estensione della Villa dei Quintili, situata al quinto miglio lungo la via Appia Antica. Appartenuta ai ricchi fratelli Quintili, senatori vissuti nel II secolo, passò poi in mano all’imperatore Commodo, che fece uccidere i fratelli con l’accusa di tradimento.
L’area archeologica della Villa Capo di Bove, invece, è un’acquisizione più recente, e restituisce al pubblico i resti dell’impianto termale di Erode Attico.
Il Mausoleo di Cecilia Metella è probabilmente il monumento più noto dell’Appia Antica, circondato dal medievale Castrum Caetani.
Alla Villa di Massenzio, invece, è possibile vedere uno dei circhi antichi meglio conservati al mondo.
Proseguendo, poi, in direzione sud-est, verso Santa Maria delle Mole, frazione del comune di Marino, l’Appia è continuamente fiancheggiata dai ruderi di antiche sepolture, alternati al verde dell’agro romano.
Informazioni Pratiche
La via Appia Antica è raggiungibile con il trasporto pubblico locale:
- bus 118 da Colosseo o Circo Massimo;
- 218 da San Giovanni;
- 660 dall’Arco di Travertino.
Non c’è un biglietto d’ingresso per percorrere la strada. La si può percorrere a piedi, o si può noleggiare una bicicletta presso il Centro Servizi, in via Appia Antica n. 60.
Se si vuole invece visitare i principali siti archeologici dislocati lungo la strada, è consigliabile acquistare la Mia Appia Card, un biglietto annuale che, al costo di 10 euro, permette di entrare al Mausoleo di Cecilia Metella, Villa dei Quintili ed altri siti.
La Villa di Massenzio e il Museo delle Mura, situati nel primo tratto venendo dal centro di Roma, fanno parte del circuito dei Musei Civici e sono ad ingresso gratuito.
Contributo di Claudia Pettinari del Blog “Art Wanderlust”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trova il Parco Archeologico Appia Antica
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
6. Il Foro Romano e il Colosseo
Ogni volta che torno nella Città Eterna, non posso fare a meno di andare a visitare il Foro Romano!
E’ incredibile pensare come da area paludosa ed inospitale, sia poi diventato uno dei parchi archeologici più spettacolari del mondo.
Il foro romano era il fulcro della civiltà romana ed ancora oggi se ne percepisce l’essenza e l’importanza, semplicemente camminando in questo vasto museo a cielo aperto.
Semplificandolo molto, eccovi il mio ultimo itinerario di visita.
Varcato l’ingresso, si staglia innanzi a noi il massiccio Arco di Tito, costruito sul punto più alto della Via Sacra, l’asse viario principale del Foro Romano. I suoi pregevoli rilievi e le iscrizioni commemorano i trionfi dell’imperatore romano.
Poco più avanti, a destra, si trova la Basilica di Santa Francesca Romana. Da qui si accede ai resti del Tempio di Venere e Roma, considerato il più grande tempio della città e fatto erigere dall’imperatore Adriano.
Dalla spianata del tempio si gode una magnifica vista sul Colosseo e sull’adiacente Arco di Costantino. Ottimo luogo per scattare belle foto!
Proseguendo lungo la Via Sacra, si stagliano i resti di grandiosi edifici come la Basilica di Massenzio, il tempio di Valerio Romolo (figlio dell’imperatore Massenzio), il tempio del Divo Giulio, la Curia Iulia (sede del senato dell’antica Roma), i resti dell’imponente Basilica Emilia, la Basilica Giulia, il tempio di Saturno, l’Arco di Settimio Severo, fino ad arrivare in fondo al foro, chiuso dal monumentale edificio del Tabularium, che ospitava l’archivio documentale di Roma antica.
Ridiscendiamo nella piazza e, spostandoci verso destra entriamo nella colossale Basilica Giulia. Proseguiamo oltre, fino ad arrivare ai resti del Tempio di Castore e Polluce.
Continuiamo verso gli altri edifici come il Tempio di Vesta, di forma circolare, in cui era custodito il sacro fuoco che doveva ardere perennemente e l’adiacente Casa delle Vestali. Più avanti entriamo negli Orti Farnesiani, fatti creare dal Cardinale Alessandro Farnese nel 1550.
Da qui, saliamo sulla sommità del colle Palatino, il luogo della fondazione di Roma, oltre che il preferito per le dimore dei grandi imperatori romani.
Sul colle possiamo ammirare diversi palazzi o resti di essi, appartenenti a varie epoche. Il primo a volere una residenza sul Palatino, fu Ottaviano Augusto, a cui poi seguirono altri imperatori.
Possiamo visitare la Domus di Livia, quella di Augusto, la Domus Tiberiana, la Domus Flavia, Domus Augustana, lo stadio e la Domus Severiana.
Purtroppo, molti palazzi degli imperatori furono smantellati in epoca Rinascimentale ed i blocchi in pietra, riutilizzati per costruire edifici religiosi o palazzi di papi e cardinali.
Molti muri, adesso, si presentano come semplici murature in mattoni. Anche molte pavimentazioni sono state sostituite da semplice pietrisco ma, in epoca romana, erano rivestiti di preziosi mosaici e marmi. Alcuni o anche solo frammenti di essi, sono giunti fino a noi e sono custoditi nei vari musei, altri purtroppo sono andati perduti.
Usciti dal recinto del Foro Romano, ci dirigiamo verso l’Anfiteatro Flavio, simbolo della città di Roma.
Sul Colosseo ci sarebbero tantissime parole da spendere!
Semplicemente, sorse sul luogo dove oggi si possono vedere le rovine del Tempio di Venere e Roma.
Proprio qui, si trovava la colossale statua di Nerone, poi spostata per edificare il tempio, ma che diede il nomignolo all’anfiteatro Flavio. Forse il nome Colosseo deriverebbe proprio dalle sue notevoli dimensioni.
Il Colosseo ospitava spettacoli di varia natura, come ad esempio combattimenti tra gladiatori o con animali.
Erano rappresentazioni grandiose, spesso si svolgevano anche naumachie, quando l’arena veniva allagata e dai suoi sotterranei si alzavano scenografie grazie ad arditi marchingegni. Per proteggere gli spettatori dal sole, numerosi marinai si occupavano di dispiegare le vele e coprire la parte superiore dell’anfiteatro, che poteva ospitare fino a 50.000 persone.
Orari di visita del Parco Archeologico:
- Dal 27 marzo al 31 agosto 2022, l’area archeologica è visitabile tutti i giorni della settimana dalle ore 9 alle 19:15.
- L’ultimo ingresso è un’ora prima della chiusura. L’accesso al parco archeologico è possibile previa prenotazione online.
Costi delle visite
Esistono due tipologie di biglietti:
- Quello standard intero, che costa € 16 (ridotto € 2), è valido 24 ore e consente un solo ingresso al Colosseo ed all’area del Foro Romano-Palatino, incluse le mostre in corso.
- In alternativa è possibile acquistare il biglietto Full Experience intero, che costa € 22 (ridotto € 2). E’ valido 2 giorni dal primo utilizzo e permette un solo accesso ai seguenti beni: Foro Romano, Palatino, a siti particolari (Museo Palatino, studiolo della Casa di Augusto, Tempio di Romolo ed alla Schola Praeconum solo il sabato e la domenica), Colosseo, compreso il piano dell’Arena ed i sotterranei.
In ogni caso, sul sito ufficiale del Parco Archeologico del Colosseo, potete trovare tutte le informazioni necessarie per organizzare al meglio la visita di questo magnifico sito nel cuore di Roma.
Vi consiglio infine, una visita ai Musei Capitolini, per ammirare numerosi reperti archeologici.
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trovano il Foro Romano e il Colosseo
Contributo di Raffaella Massa del Blog “Giri in Giro”
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
7. Villa Adriana
Uno dei siti archeologici più belli ed imperdibili d’Italia è sicuramente Villa Adriana.
Sembra che io non sia la sola a pensarla così, dal momento che sono veramente molte le persone che si recano tutti gli anni a visitarla. Oltre al fatto che si tratta di no dei siti italiani patrimonio UNESCO
Parliamo di un sito davvero enorme, che non ha ancora finito di svelare i suoi segreti, poiché gli scavi stanno ancora continuando, e di conseguenza nuovi edifici continuano ad essere scoperti.
Prima di capire di cosa stiamo parlando, vi fornisco alcune informazioni utili per la visita. Villa Adriana si trova appena fuori Tivoli, in provincia di Roma, quindi è facilissima da raggiungere sia in macchina che con i mezzi pubblici.
L’ingresso è a pagamento, il prezzo del biglietto intero è di 12 euro a persona. La visita può essere svolta in autonomia, mentre se decidete di prendere una guida, dovete prenotarla in anticipo sul sito ufficiale del monumento. Il sito è accessibile in qualunque periodo dell’anno, salvo in alcuni giorni particolari come Natale e Capodanno.
Considerando che la visita si svolge interamente all’esterno, siate cauti nello scegliere il giorno della vostra visita. Se non potete fare diversamente, evitate di scegliere le fredde giornate invernali o quelle piovose in autunno. D’estate, cominciate la visita al mattino prima possibile, evitando le ore troppo calde.
La villa è un insieme di resti romani estremamente ben conservati e che sono ospitati all’interno di una ridente pineta mediterranea. La costruzione di questi edifici fu voluta dall’Imperatore Adriano, che ovviamente diede al luogo il proprio nome.
Il suo progetto era enormemente ambizioso, visto che egli intendeva creare una città che fosse una residenza reale estremamente fastosa, con edifici destinati ad accogliere ospiti illustri ed altri più modesti per la servitù. Naturalmente non potevano mancare le terme ed un teatro. Ci sono poi alcuni edifici che rimangono ancora avvolti dal mistero, poiché non è stata ancora compresa la loro funzione all’interno della città.
Quello che sbalordisce è l’imponenza di alcuni edifici, oltre che l’abilità di coloro che li hanno progettati e realizzati. Si deve infatti tenere conto che i mezzi e la tecnologia dell’epoca non erano certo quelli di oggi!
Link per l’acquisto dei biglietti online
Contributo di Teresa Torsello del Blog “Nonni Avventura”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trova Villa Adriana
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
8. Il Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci
Immerso nella cornice naturalistica della Maremma Laziale, il Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci permette di passeggiare tra le testimonianze storiche di ciò che resta dell’antico abitato di età etrusco – romana.
L’area archeologica si trova tra i comuni di Canino e Montalto di Castro, ed è un’esperienza imperdibile per chi cerca una visita culturale all’aria aperta.
I percorsi all’interno del parco sono 3, e sono percorribili sia a piedi che in e-bike (noleggiabile in biglietteria).
Il percorso breve è l’ideale per le famiglie con bambini piccoli o per chi presenta difficoltà motorie. È lungo solamente 2,5 km e permette di visitare le principali testimonianze dell’antica città etrusca di Vulci, tra cui il Tempio Grande, la Domus del Criptoportico e la suggestiva Valle delle Farfalle.
- Il percorso completo è invece perfetto per chi ama camminare, con i suoi 4,5 km di pura meraviglia.
Oltre agli antichi palazzi e a quanto incluso nel percorso breve, permette di visitare anche la Porta Est, i resti del sacello di Ercole, la Valle del Fiora e molto altro ancora. Il tutto attraversando ampi prati e percorrendo le antiche vie lastricate della città.
Infine il percorso natura, il più breve, di soli 1,7 km, perfetto per gli amanti della natura e per chi ha davvero poco tempo, ma vuole comunque sbirciare l’area archeologica.
Da non perdere assolutamente una visita al Laghetto del Pellicone, iconico bacino d’acqua comparso in moltissimi film di successo, tra cui “Non ci resta che piangere” e “Tre uomini e una gamba” (la ricordate la scena in cui Aldo, Giovanni e Giacomo fanno nuoto sincronizzato?).
Il Parco di Vulci è tranquillamente visitabile in autonomia, perché in prossimità di ogni struttura sono posti cartelloni informativi su cui leggere la storia del sito archeologico. Tuttavia è possibile anche prendere parte a visite guidate, per un’esperienza davvero immersiva.
Il Parco Archeologico di Vulci è aperto tutti i giorni dell’anno, fatta eccezione per le festività natalizie del 25 dicembre e 1 gennaio, dalle 9:00 alle 18:00 (ma consiglio di verificare gli orari di chiusura, che variano su base stagionale).
L’ingresso è gratuito per i bambini fino ai 6 anni e disabili, con possibilità di ottenere sconti e tariffe ridotte. Il biglietto intero viene invece 10 euro.
Contributo di Veronica Meriggi del Blog “Oggi Dove Andiamo?”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova il Parco Archeologico di Vulci
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Lombardia
Siti Archeologi italiani importanti da visitare:
9. Grotte di Catullo a Sirmione
Uno dei più affascinanti complessi archeologici del nord Italia, è certamente quello delle cosiddette Grotte di Catullo a Sirmione.
Il complesso, raggiungibile con una gradevole passeggiata panoramica che attraversa il centro storico, cinto dalle antiche mura scaligere, sorge sull’estremità della penisola stretta e lunga su cui si adagia la città di Sirmione.
Lambite dalle placide acque del Lago di Garda, lato bresciano, le Grotte di Catullo devono il loro nome a dei viaggiatori quattrocenteschi che scambiarono i resti dell’antica villa romana per delle formazioni naturali.
In realtà, come scoperto in seguito agli scavi archeologici compiuti nel corso dei secoli, l’area, che ha un’estensione di circa due ettari, era la sede di un enorme ed ambizioso complesso abitativo. Al contrario di quanto inizialmente ipotizzato, il complesso non può essere appartenuto al famoso poeta Catullo, poiché la sua costruzione risale a un periodo successivo alla sua morte e, più precisamente, all’età augustea, tra la fine del I secolo a.C. e l’inizio del I secolo d.C.
Il declino del sito deve essere sopraggiunto nel corso del III secolo d.C., cui seguirono momenti di temporaneo ed improvvisato riutilizzo, fino a quando, nel V secolo, divenne parte integrante delle mura difensive del borgo.
E’ emozionante poter passeggiare oggi tra quelli che sono i resti di questa imponente villa, vederne ancora i contorni, la planimetria e l’aura dell’antica bellezza che doveva contraddistinguerla.
Spesso molti siti archeologici ci restituiscono poche pietre a evocare strutture architettoniche ambiziose, perimetri che sembrano quasi tracciati con un bastone a renderci l’idea dell’ingombro di antichi e nobili palazzi.
Ecco, le Grotte di Catullo non rientrano per nulla in questa categoria! Esse ci invitano a scendere nei sotterranei, ad esplorare le stanze a cielo aperto, ad affacciarsi dalle enormi finestre vista lago.
All’ingresso del parco, presso la biglietteria, è fornita una piantina che aiuta il visitatore ad orientarsi e a familiarizzare con le volumetrie, quindi, si procede con l’esplorazione del sito.
Un sito immerso nel verde, sorprendentemente popolato di ulivi che si stagliano fieri all’esterno dei muri della villa.
Mi sento di consigliare vivamente la visita di quest’area archeologica, per la significativa quanto vivida immagine che restituisce ad oggi un passato, che ormai siamo soliti leggere quasi esclusivamente sui libri di scuola.
Un’esperienza arricchita da spettacolari affacci sul Garda e dalla convivenza perfettamente riuscita, tra natura ed opera umana.
Guida pdf alla visita delle Grotte
Orari di Ingresso
- Lunedì: Giornata di chiusura
- Aperto tutti gli altri giorni dalle ore 8:30 alle 19:30
- Domenica e i festivi – aperto dalle ore 8:30 alle 14:00.
Costo del biglietto di ingresso alle Grotte di Catullo
- Costo biglietto di ingresso – €8,00
- Costo biglietto ridotto ( giovani dai 18 ai 25 anni) – €3,00
- Ingresso gratuito per i ragazzi fino a 18 anni e per coloro che sono in possesso dell’Abbonamento Musei Lombardia
Contributo di Chiara del Blog “The Space Passenger”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia
Dove si trovano le Grotte di Catullo
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Sardegna
Siti Archeologi italiani importanti da visitare:
10. Lu Brandali Santa Teresa di Gallura
A Santa Teresa di Gallura – lungo la strada per Capo Testa – esiste un luogo fuori dal tempo, dove l’antica cultura nuragica si racconta. Sto parlando del sito archeologico Lu Brandali.
Immerso in un paesaggio bucolico, l’area è circondata da meravigliose rocce granitiche, tipiche del territorio gallurese.
Il sito è gestito dalle ragazze della Cooperativa CoolTour Gallura – Arianna, Alessia e Stefania – che hanno saputo creare, grazie al loro impegno, una forte sinergia con il territorio, la cultura locale e il turismo.
Come raggiungere il sito archeologico Lu Brandali
Per raggiungere Lu Brandali è necessario arrivare a Santa Teresa di Gallura, per poi imboccare la SP 90 in direzione Capo Testa, e fermarsi in zona Santa Reparata.
Visitare il sito Archeologico Lu Brandali
Il sito conta una serie di strutture risalenti a un periodo compreso tra il XVI e il X secolo a.C.
L’insediamento è occupato, nella sua parte più alta, da un nuraghe a corridoio, circondato da un antemurale provvisto di due torri. A ridosso dell’area fortificata si estende un villaggio di capanne, seguito da una Tomba di Giganti più a valle.
Le Tombe di Giganti sono monumenti funerari, destinati alle sepolture collettive e associate a un singolo villaggio.
La parte anteriore di questa struttura è stata costruita a filari. Questo significa che l’ingresso era caratterizzato da un architrave, con il quale culminavano filari in pietra con altezza decrescente.
Il corridoio interno risultava ricoperto da un tumulo di terra e pietre e il suo soffitto era formato da una serie di lastre di granito orizzontali, che venivano smontate forse per inserire i corpi dei nuovi defunti.
Lo scavo degli anni ottanta ha portato alla luce i resti di decine di inumati di sesso diverso adagiati nel lungo corridoio interno della Tomba di Giganti. Sono stati, inoltre, ritrovati alcuni frammenti di monili in bronzo e ambra. Tra questi è stata posta particolare attenzione ad alcuni spilloni di bronzo, probabilmente utilizzati per chiudere il lenzuolo-sudario, nel quale venivano riposti i corpi dei defunti, prima di essere calati all’interno della tomba.
Insieme al sito, è possibile visitare anche la Mostra di archeologia nuragica “Leggi, Tocca, Ascolta”.
Realizzata nel 2018 grazie all’impegno delle ragazze di CoolTour Gallura, è un progetto innovativo, che permette una maggiore comprensione del Sito archeologico Lu Brandali, anche alle persone ipovedenti.
Il visitatore, infatti, si troverà a seguire un percorso, dove – accanto ai classici strumenti – troverà stampe in 3D, app dedicate, virtual tour e un percorso tattile e sonoro.
Ognuno diventa protagonista della vita quotidiana che si svolgeva in un villaggio nuragico.
Questa trasformazione interattiva ha permesso di abbattere l’imperativo categorico “Vietato toccare” in “Vietato non toccare”, offrendo la possibilità di vivere un’esperienza unica e altamente formativa.
Orari e Prezzi
Dal 1 aprile al 31 ottobre aperto tutti i giorni 9.30-18.30. La Cooperativa gestisce il sito è anche disponibile per aperture fuori orario previo avviso.
Le tariffe, infine, sono le seguenti:
• Visita libera con depliant del sito archeologico Lu Brandali
– Gratuita per bambini da 0 a 3 anni compiuti;
– € 1,50 per i bambini dai 4 anni agli 11 anni compiuti;
– € 3,00 dai 12 anni compiuti in su.
• Visita guidata sito archeologico Lu Brandali (ore 10:00 e ore 17:00) o visita con Audioguida
– Gratuita per bambini da 0 a 3 anni compiuti;
– € 2,50 per i bambini dai 4 anni agli 11 anni compiuti;
– € 5,00 dai 12 anni compiuti in su.
• Ingresso mostra di archeologia + ingresso sito archeologico Lu Brandali
– Gratuita per bambini da 0 a 3 anni compiuti;
– €4,00 per i bambini dai 4 anni agli 11 anni compiuti;
– € 7,50 dai 12 anni compiuti in su.
• Ingresso mostra di archeologia + audioguida e visita guidata al sito archeologico Lu Brandali
– Gratuita per bambini da 0 a 3 anni compiuti;
– € 6,00 per i bambini dai 4 anni agli 11 anni compiuti;
– € 12,00 dai 12 anni compiuti in su.
Contributo di Pilar Forcina del Blog “Amici di valigia”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova il Sito di Lu Brandali
Siti Archeologi italiani importanti da visitare:
11. Il Sito di Santa Cristina a Oristano e
il misterioso pozzo sacro
Tra i meravigliosi siti archeologici che si trovano in Sardegna, quello che mi ha colpito di più è stato il sito di Santa Cristina, situato nella località di Paulilatino, in provincia di Oristano.
Prima di andare in Sardegna non avevo idea dell’enorme quantità di siti archeologici che si trovano sull’isola. Se ne contano più di 10.000 e non tutti sono nuraghe, come si potrebbe immaginare.
Nel nostro viaggio in Sardegna abbiamo visitato quasi una ventina di siti archeologici tra nuraghe, domus de Janas, dolmen, menhir, tombe dei giganti e antiche città romane e fenicie. Mai, però, avremmo immaginato di trovare qui un misterioso pozzo sacro come quello di Santa Cristina.
Il sito archeologico è suddiviso in due zone ben distinte.
La prima zona visitabile, è costituita da un nuraghe a singola torre, alto circa 6 metri e ben tenuto. Attorno al nuraghe si trova un villaggio nuragico con capanne in pietra.
La seconda zona, situata a meno di 200 metri dalla prima, è quella in cui si trova il misterioso pozzo. Qui, oltre al pozzo, si trovano anche altre costruzioni risalenti all’età nuragica, come la capanna delle riunioni e una decina di capanne più piccole, utilizzate come alloggi e botteghe commerciali.
Ma il pezzo forte del sito archeologico di Santa Cristina, è proprio il misterioso pozzo dalla perfetta forma triangolare.
Lo si capisce dalla lunga fila di persone che aspettano di scendere i 25 gradini, che separano l’ingresso dal fondo del pozzo. Si, perché è possibile raggiungere l’acqua che sale in superficie, attinta da una falda perenne il cui livello è sempre costante.
La discesa verso il fondo del pozzo ci riporta al tempo dell’età del bronzo, quando il pozzo era un vero e proprio luogo di culto, un tempio votivo dedicato all’acqua.
Una volta raggiunto il fondo del pozzo, in silenzio, ammiriamo la perfezione di una tale opera architettonica, talmente perfetta, da essere utilizzata anche come luogo di osservazione astronomica.
Da qui infatti, una volta ogni 18 anni e mezzo, durante il Lunastizio, la Luna si riflette sul fondo del pozzo. Il prossimo evento è previsto per il 2024, non lo mancate!
Il sito archeologico di Santa Cristina è aperto tutti i giorni della settimana dalle 8:30 fino al tramonto. Se pensate di arrivare tardi vi conviene chiamare per conoscere l’ultimo orario di ingresso.
Le visite guidate sono previste sia la mattina che al pomeriggio con esclusione della pausa pranzo. Se pensate di arrivare intorno all’ora di pranzo chiamate il sito per conoscere gli orari delle visite guidate. Recarsi al sito di Santa Cristina senza visita guidata sarebbe un vero peccato!
Queste sono le tariffe per l’ingresso all’intera area archeologica:
- 7 euro dai 14 anni in su
- 3 euro per i bambini dai 6 ai 13 anni
- gratuito per i bimbi di età inferiore ai 3 anni
Compreso nel biglietto, c’è anche l’ingresso al Museo Archeologico – Etnografico ”Palazzo Atzori” di Paulilatino, che vi permetterà di fare un ulteriore tuffo nel passato.
Attraverso oggetti d’uso quotidiano, potrete conoscere il sistema di vita di una comunità agro-pastorale tradizionale sarda con tutti i loro prodotti, dal pane al formaggio e ai dolci, e dai ricami alla tessitura. Da non perdere!
Contributo di Claudia Romanazzo del Blog “Travel with the wind”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova il Sito di Santa Cristina
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Sicilia
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
12. Parco Archeologico di Selinunte
Non si può andare in Sicilia senza visitare almeno uno dei suoi spettacolari siti Archeologici!
Fra i molti siti esistenti in questa terra magica, vi porto a visitare il Parco Archeologico di Selinunte, in provincia di Trapani, non distante dal comune di Castelvetrano.
Si tratta di uno dei più magnifici ed estesi parchi archeologici italiani ed europei, con i suoi circa 270 ettari di superficie e gli oltre 2700 anni di storia che lo connotano. Prendetevi del tempo nel visitarlo, dedicandogli almeno una mezza giornata piena o, meglio ancora, una giornata.
All’interno del grande sito archeologico infatti, potrete ammirare anche la nuova esposizione museale, allestita nei ristrutturati locali dell’antica tenuta del “Baglio Florio”.
Un piccolo Museo ma con reperti archeologici di immenso interesse, fra i quali potrete ammirare ciò che rimane del tempio Y, un tempio arcaico dal quale provengono anche tre delle splendide piccole metope esposte nel Museo Archeologico A. Salinas a Palermo.
La Storia di Selinunte è stata segnata da una sua rapida ascesa seguita, dopo solo due secoli, da un altrettanto rapido oblio. Selinunte fu una città strategica tanto da divenire fra il 628 – 420 a.C. una delle più floride colonie greche nel Sud Italia, capace di accogliere più di 20.000 abitanti.
Nel 409 a.C. con lo sbarco di Annibale e del suo esercito, la città venne assediata e devastata. Venne riportata alla luce nel XVI secolo dallo storico Tommaso Fazello, mentre le prime campagne di scavo ebbero inizio solo nel 1825.
Cosa vedere nel Parco Archeologico di Selinunte
Arrivando sull’Acropoli del Parco Archeologico, potrete ammirare lo stupendo panorama sulla costa, il mare e ovviamente, sui templi di quest’area, iniziando dal cosiddetto “Tempio C”(si pensa dedicato ad Apollo).
Sempre sull’Acropoli, si trovano il tempio D dedicato ad Atena e ciò che rimane dei Templi A e O, dedicati a Castore e Polluce.
Proseguendo sulla strada che attraversa il pianoro e lasciandosi alle spalle l’area dell’Acropoli, sulla collina di Manuzza si trovano i resti di quello che era “il centro abitato” selinuntino, risalente al V secolo a.C.
Sull’area della Collina Orientale si trova invece l’imponente tempio E, dedicato ad Era, le cui 4 grandi Metope sono custodite al Museo Archeologico Salinas di Palermo.
A seguire, sempre sulla Collina Orientale del Parco Archeologico di Selinunte, sono visibili i resti del Tempio F, dedicato presumibilmente al culto della dea Atena e del tempio G, forse dedicato culto di Zeus. Questi due templi non sono stati ancora ricostruiti.
Parco Archeologico di Selinunte: Informazioni sugli orari d’ingresso e i costi.
Il Parco Archeologico di Selinunte è aperto tutti i giorni della settimana alle visite dei turisti e viaggiatori.
- Gennaio e febbraio dalle 9:00 alle 17:00
- Marzo e aprile dalle 9:00 alle 18:00
- Da maggio al 23 luglio dalle 9.00 alle 20.00
- Dal 1 al 23 luglio venerdì, sabato e domenica aperture serale dalle 20:00 alle 24:00
- Dal 28 luglio fino al 3 settembre, tutti i giorni aperture serale dalle 20:00 alle 24:00
- Dal 4 al 30 settembre dalle 9:00 alle 20:00
- Ottobre dalle 9:00 alle 18:00
- Novembre e dicembre dalle 9:00 alle 17:00
Nei mesi di Luglio ed Agosto sono previste aperture serali:
- Dal 01 al 24 Luglio tutti i venerdì, sabato e domenica il parco è aperto dalle ore 20:00 alle ore 24:00
- Dal 25 Luglio fino al 04 Settembre, il parco è aperto tutti i giorni dalle ore 20:00 alle ore 24:00
Costi dei biglietti di ingresso al parco Archeologico da prenotare on line, o direttamente in loco
- Tariffa biglietto Intero – € 8.00;
- Tariffa biglietto Ridotto – € 3.00;
- Biglietto Gratuito – Nei casi previsti dal Parco
Sito ufficiale per le prenotazioni online
Costi supplementari da prenotare online o in loco
- Trasporto interno con navetta dal piccolo Museo del Baglio Florio sino alla Collina dell’Acropoli – € 8.00;
- Trasporto interno con navetta dal piccolo Museo del Baglio Florio sino alla Collina dell’Acropoli – Tariffa ridotta per bambini dai 4 ai 9 anni – € 3.00;
- Trasporto interno con navetta dal piccolo Museo del Baglio Florio sino a Malophoros – € 12.00;
- Trasporto interno con navetta dal piccolo Museo del Baglio Florio sino alla Collina dell’Acropoli – Tariffa ridotta per i bambini di età compresa fra i 4 e i 9 anni € 6.00;
- Trasporto con navetta gratuito dal parcheggio alla Collina e all’Acropoli per i bambini con età compresa fra i 0 e i 3 anni e per i diversamente abili.
Contatti diretti
Recapito telefonico – 0924.46277
Cellulare – 338.7842978
Indirizzo E-mail – parco.archeo.selinunte@gmail.com
Visto che siete in zona poi, non mancate di visitare il Parco Archeologico di Segesta, testimonianza degli Elimi in Sicilia
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova il Parco Archeologico di Selinunte
Aree Archeologiche italiane imperdibili in Toscana
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
Parco Archeologico
13. Città del Tufo in Maremma
Nella Maremma grossetana si trovano tre borghi molto caratteristici: Sorano, Sovana e Pitigliano. Questi borghi sono anche conosciuti come le “Città del Tufo”.
Queste tre località ed il loro territorio, vantano un’importante storia legata alla civiltà etrusca. Qui, tra tombe, costruzioni monumentali e antichi camminamenti, è possibile visitare un parco archeologico davvero interessante.
Sto parlando del Parco Archeologico “Città del Tufo”.
L’area monumentale del Parco Archeologico si trova nel territorio di Sovana dove, seguendo vari sentieri immersi nel verde, s’incontrano tombe etrusche ben conservate e monumenti, tutti illustrati da cartelli esplicativi ben posizionati.
Le tombe più interessanti e monumentali sono sicuramente: l’Ildebranda, del Tifone, dei Demoni Alati e della Sirena.
Il fascino e l’importanza di questo luogo, sono alimentati dalla presenza di alcune strutture uniche al mondo, le Vie Cave.
Queste vie, sono camminamenti a cielo aperto, scavati nella roccia durante l’epoca etrusca a fini probabilmente difensivi.
All’interno del parco archeologico “Città del Tufo” si trovano:
- La via Cava di San Sebastiano,
- La Via Cava del Cavone
- La Via Cava di Poggio Prisca.
Queste vie, circondate da pareti alte fino a 20 metri, accompagnano il visitatore nel territorio di Sorano, Sovana e Pitigliano.
Le Vie Cave si districano nel territorio di Sorano, Sovana e Pitigliano, in un percorso lungo circa 10 km. Sono circa dieci e possono essere percorse a piedi o a cavallo.
Per chi volesse scoprire tutto il territorio delle “Città del Tufo” è possibile percorrere l’interno percorso di 10 km conosciuto come “Tour delle Vie Cave”.
Informazioni utili per visitare il parco
La visita al parco archeologico è di sicuro interesse e non può mancare durante un tour alla scoperta della Maremma grossetana.
Però, visto la presenza di percorsi sconnessi ed immersi nel verde, è sconsigliata a persone con problemi di mobilità e a famiglie con il passeggino. Questa zona della Toscana, ancora poco turistica, non è così recettiva come altre zone d’Italia.
Solitamente il parco è aperto nel weekend, da gennaio a marzo e tutti i giorni, da aprile a ottobre. Però, onde evitare di trovare chiuso al vostro arrivo, è meglio informarsi con qualche giorno di anticipo presso l’Ufficio Turistico del Territorio.
Sovana Ufficio Turistico: Piazza del Pretorio – Sovana GR
• Tel. (+39) 0564614074
• Tel. (+39) 0564633099
• Tel. (+39) 0564633767
• E-mail: info@leviecave.it
Il costo del biglietto per il solo ingresso al parco archeologico Città del Tufo è di 5€ a persona, gratuito per i bambini fino a 10 anni.
Non perdete l’occasione di scoprire questo parco archeologico e l’intero territorio delle città del Tufo che, con gli splendidi borghi della Maremma Toscana, la natura verdeggiante, le vie cave e le tombe, vi sapranno affascinare!
Contributo di Elisa Boninsegna, del Blog “Un Viaggio in mente”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova Parco “Città del Tufo”.
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14. Rocchette di Fazio
e i Templari
Nella valle dell’Albegna svetta un villaggio medievale nel comune di Semproniano, tra l’Amiata e la Maremma, a pochi chilometri da Saturnia.
Si tratta di un borgo scarsamente popolato ma ben curato. Uno scrigno prezioso che si percorre in pochi passi ma che si amplia però con il tempo di permanenza: parliamo di Rocchette di Fazio.
Un’oasi di verde, dove la storia s’irradia dalle mura di antiche case, dai simboli Templari riconoscibili negli edifici un tempo importanti per il paese (alcuni ancora intatti), mentre altri lasciano immaginare il passato di antiche fortificazioni. Come la fortezza Aldobrandesca che domina la valle, dove lo sguardo si perde nelle morbide colline che portano al monte Amiata.
Una sola strada attraversa il paese, come un corridoio, le finestre sono come occhi che guardano ed il contesto medievale ci solletica l’immaginazione, grazie anche alle leggende sussurrate e al silenzio che ci circonda.
Associato ai Cavalieri Templari, è un paese ricco di storia e millenni di racconti.
Si narra che esisteva già nell’anno mille, ma non con il nome con cui lo conosciamo oggi. Divenne Rocchette di Fazio solo nel 1291, quando fu controllata dal “Re delle Rocchette” ovvero, Bonifazio Cacciaconti, detto Fazio.
Non è difficile individuare alcuni edifici importanti, verso la sommità del paese. Oltrepassando le porte del castello, si giunge alla Pieve di Santa Cristina del XIII secolo, oggi sconsacrata.
In stile tardo romanico con la sua facciata in travertino, in cui si fa notare un altro simbolo legato ai Cavalieri Templari: la croce patente che troviamo sul fregio.
In effetti, c’è una leggenda secondo cui un Cavaliere fu sepolto nel seminterrato con la sua armatura e il suo cavallo, e il suo spirito avrebbe vagato per il villaggio per difendere il tesoro dei Templari. All’interno della chiesetta sono presenti affreschi del XV secolo, anche se alquanto deteriorati.
Camminando a piedi all’interno del piccolo paese, troverete anche il Palazzo Pretorio e la piazzetta con alcuni portali e le scale del carcere. Una volta raggiunta la cima, si possono vedere i ruderi della Rocca Aldobrandesca con il suo belvedere.
I panorami spaziano dalle rocce del Roccone alle valli del fiume Albegna, alle pendici del Monte Amiata e del Monte Labbro.
Oggi le Rocchette di Fazio sono il simbolo più segreto e misterioso della Toscana. Un piccolo gioiello da esplorare, un villaggio fuori dal percorso turistico di massa i cui panorami derivano dalla una vecchia leggenda.
Resta il fatto che passeggiare tra case in pietra, palazzi medievali e scorci panoramici, sarà un’emozione indimenticabile!
Contributo di Barbara Astolfi Bier del Blog “Wanderlust in Travel”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova Rocchette di Fazio
Parchi Archeologi italiani importanti da visitare:
15. Il Parco Archeominerario di San Silvestro
Nel cuore della Maremma, a Campiglia Marittima, andiamo alla scoperta del Parco Archeominerario di San Silvestro.
Quest’area delle Colline Metallifere, già sfruttata dagli etruschi nell’estrazione dei metalli dal sottosuolo, è stata interessata da attività mineraria fino agli anni Settanta. Solo nel 1996, in seguito a scavi archeologici, fu istituito il Parco Archeominerario di San Silvestro, con l’intento di valorizzare e rendere fruibile un intero paesaggio storico stratificato, frutto di secoli di attività minerarie.
Rocca San Silvestro, il villaggio medioevale
Il borgo fortificato di San Silvestro, si erge bianco e solitario e irrompe tra il verde della vegetazione che ha riconquistato le colline e il marrone degli squarci, causati dell’ultima attività estrattiva.
Il Borgo fu fatto edificare dai conti della Gherardesca, signori della zona, all’inizio dell’anno Mille, per accogliere minatori e fonditori, nei pressi degli importanti giacimenti di rame e di argento.
Il villaggio divenne un vero e proprio polo industriale, attrezzato e autosufficiente, con attività di estrazione e fusione dei metalli, destinati alla produzione monetaria delle zecche toscane.
Il percorso elicoidale si snoda dal basso verso l’alto. All’interno delle mura, subito dopo la grande porta d’ingresso, ci sono le bianche vestigia delle abitazioni popolari. Si continua a salire e si accede alla chiesa, con il suo camposanto, i forni per la cottura del pane, il frantoio e le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana. All’apice, sullo sperone marmoreo, domina la residenza del signore, con un secondo ordine di mura e il mastio.
Un susseguirsi di terrazze artificiali, formatesi con l’asportazione del materiale per costruire il villaggio, fungeva da zona “industriale” legata alla lavorazione dei metalli.
Completamente abbandonato e dimenticato nel corso del Trecento, l’insediamento ha mantenuto quasi intatte tutte le sue strutture (perdendo solo le coperture). L’eccezionale stato di conservazione ha permesso di ricostruire, in maniera approfondita e realistica, la storia delle tecnologie e aspetti importanti della vita nel Medioevo.
I percorsi nelle miniere più recenti
Nel parco, potrete anche scoprire l’evolversi della tecnologia mineraria in Toscana, fino alla storia mineraria più recente, grazie a due gallerie, in parte visitabili e interessanti allestimenti museali.
La galleria nella miniera del Temperino, lunga 360 metri, e percorribile a piedi solo con la guida, racconta le tecniche estrattive della miniera, testimonianza della fatica dei minatori.
Sono impressionanti i pozzi, attraverso i quali si calavano gli antichi lavoratori, e le numerose le gallerie parallele scavate nel corso dei secoli!
I visitatori hanno infatti accesso solo al primo piano della miniera, oltre al quale si trovano altri otto piani.
Tra i tanti minerali presenti, quello più appariscente è l’iridescente colata di crisocolla, una concrezione contenente rame di colore verde bluastro.
Usciti dalla Miniera del Temperino, fate una sosta al Museo delle Macchine Minerarie e dei Minatori, con alcuni macchinari in uso fino agli ultimi tempi di apertura.
Un piccolo trenino giallo vi condurrà nella Galleria Lanzi-Temperino: un viaggio nel tempo, alla scoperta dei sotterranei che, fino al Novecento, erano percorsi dai minatori e dai vagoni per il trasporto dei minerali.
Relativamente agli orari di accesso alle varie attrazioni ai costi, vi sono diverse possibilità per risparmiare, se avete in mente di visitare più luoghi, in questa zona della Maremma Toscana.
Una di queste è quella di acquistare la pArcheoCard, l’altra è verificare i dettagli degli orari e i costi d’ingresso sul sito ufficiale dei Parchi della Val di Cornia.
Contributo di Teresa Scarselli del Blog “Diverti Viaggio”
Parchi e siti Archeologici da visitare in Italia:
Dove si trova Parco Archeominerario di San Silvestro
Difficile non lasciarsi affascinare dalla bellezza di qualcuno fra questi Siti e Parchi archeologici in Italia: avete deciso di visitarne qualcuno di questi?
Ringrazio le colleghe Travel Blogger Italiane che, con il proprio contributo, sono la testimonianza più viva e diretta di quanta bellezza da scoprire nella nostra Bella Italia!
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19 comments
Come sempre Mimi è uscito fuori un bellissimo articolo, completo e pieno di spunti! Ho scoperto diversi parchi che non conoscevo proprio neanche per sentito dire!
Cia Claudia! Allora sono davvero strafelice di averti ispirata! Magari pian pianino decidi di visitare uno di questi splendidi Parchi archeologici della nostra bella Italia!
Un articolo mega completo e con tantissimi spunti di viaggi da fare, sopratutto per gli amanti di storia come lo siamo io e il mio compagno!
Grazie Mimi per l’opportunità e grazie a tutte le ragazze per avermi fatto scoprire posti nuovi e super belli
Ciao Barbara! Che bello sapere di essere in buona compagnia in questo immenso amore per la storia e per il patrimonio culturale e archeologico della nostra Italia! Pensavo che scrivere dei Parchi Archeologici italiani da visitare sarebbe stata una scommessa ed invece, vedo che ispirano! A quando una visita ai luoghi archeologici, insieme a voi due? Ci conto!
Un grande abbraccio e grazie mille per il tuo contributo su Rocchette di Fazio!
Sono davvero contenta e onorata di aver partecipato a questo Guest Post sui siti archeologici italiani e sono davvero felice di aver dato ancora più risalto ad Albano Laziale, luogo a cui sono davvero legata!
Grazie di avermi ospitata!
Onorata e felice anche io di averti avuto fra le contributrici a questo splendido Guest Post! Siete state tutte immense!
Quanti me ne mancano ancora da visitare! Non saprei quale scegliere, sembrano tutti uno più interessante dell’altro!
Hai perfettamente ragione! Sono luoghi straordinari e meriterebbero tutti di essere visitati! Sono certa che pian pianino li visiterai!
Ciao Claudia! Credo che lo sono tutti e quindi, pian pianino, occorrerà scoprirli! Io ho in mente, prima o poi, di ritornare a visitare il sito Archeologico di Pompei, ad esempio. E tu?
Un articolo dettagliato e ricco di informazioni, me lo leggerò con attenzione e cura per scegliere il mio prossimo parco archeologico. Sono onorata di aver partecipato a questo Guest Post, cara Mimi, che è già un successo, a quanto vedo dalla serp! Un saluto a tutte le contributors!
Felice anche io, e tanto, della tua presenza e del tuo contributo su Villa Adriana! Ma sai che sono ben 20 anni che non ci torno? Dovrò provvedere al più presto! Site state tutte bravissime e i Parchi Archeologici sono stati premiati anche attraverso il gradimento di Google! Cosa volere di più?
E pensare che ne ho visti di siti archeologici, sia in Italia che all’estero, poi leggo l’articolo e scopro che me ne mancano ancora tanti da visitare! Grazie Mimì per averci ospitato e per tutti gli spunti che ci avete dato, Prossimo sito archeologico da visitare, le grotte di Catullo, visto che non sono così distanti da noi.
Ciao Claudia! Siete state tutte grandissime con i vostri contributi sui siti e Parchi archeologici italiani da visitare! Avete ispirato anche a me, perchè noi abbiamo scritto di 15, ma ce ne sono davvero tanti altri che meritano!
Onorata e felice di averti ospitata sul blog!
Mimì
Quanti spunti interessanti! Alcuni di questi luoghi già li conoscevo, alcuni li ho visitati, ma tantissimi li ho scoperti oggi per la prima volta! Me ne sono già segnati alcuni per le prossime vacanze!
Ciao Veronica! Ti ringrazio davvero …Sono luoghi magici, adatti a tutte le età ed in ogni stagione!
Mi rendo conto di aver visitato davvero pochissimi siti archeologici nella nostra Bella Italia. Pompei, il Pozzo di Santa Cristina e Selinunte sono gli unici della lista che ho esplorato. Spero prossimamente di vedere il Colosseo, in cui non sono mami entrata dentro, e il parco archeologico dell’Appia Antica.
Ciao Veronica! Il fatto è che l’Italia è davvero piena di siti archeologici ed è davvero difficile conoscerli tutti! Ti auguro di realizzare al più presto le visite che hai citato!
Mimì
Io la definisco passione per i “vecchi sassi” qualcosa che mi porto dentro fin da quando ero piccola, per me Pompei è uno dei posti più incredibili del mondo
Ciao Cinzia! Come ti capisco! Abbiamo la medesima passione …