Parco, museo di arte contemporanea, centro artistico, fondazione, laboratorio didattico, fucina di idee: tutto questo e molto altro ancora è il MUSABA, il “Parco – Museo Santa Barbara” voluto e creato da Nik Spatari e dalla compagna Hiske Maas a Mammola, un piccolo borgo medievale posto sui declivi ionico – aspromontani della provincia di Reggio Calabria. Questo “luogo” è un Viaggio nel Viaggio ed una esperienza che vi invito a non perdere, se siete arrivati in Calabria e volete andare “oltre” i soliti luoghi comuni su questa terra! Potrete scoprire che arte, paesaggio, storia, cultura e natura sanno incontrarsi e dialogare attraverso le forme di un’arte che entra nell’anima! In questo articolo vi condivido perchè visitare e cosa vedere al MUSABA, il Parco-museo Santa Barbara a Mammola, ma anche come organizzare la visita e come arrivarci!
Come raggiungere il MUSABA –
Parco Museo Santa Barbara, se siete in auto.
Percorrendo l’Autostrada del Mediterraneo in direzione Reggio Calabria, fatevi assalire dalla tentazione di visitare borghi e centri della Calabria considerati minori, per scoprire bellezze naturalistiche e gioielli storico culturali rari e inattesi!
Per arrivare al “Parco Museo Santa Barbara”, basta uscire a Rosarno e immettersi sulla cosiddetta “Superstrada Jonio-Tirreno 682” che, superando velocemente il verde e fresco “Passo della Limina” – passo che segna il confine naturale fra il Parco Nazionale dell’Aspromonte e le Serre – vi porterà sino all’uscita per il borgo di Mammola. Questa superstrada, che per buona parte costeggia la Vallata della Fiumara del Torbido, attraversa i densi oliveti ed aranceti della Piana di Rosarno e i boschi aspromontani, sino ad arrivare sul versante ionico reggino, nella storica e solare Locride.
Se invece vi trovate già sulle coste ioniche reggine e volete raggiungere Mammola, potrete farlo per la medesima via!
Il Parco Museo Santa Barbara si trova appena fuori dal grazioso piccolo borgo medievale di Mammola, e lo si raggiunge seguendo le chiare indicazioni stradali dedicate.
Perchè visitare il MUSABA, il
Parco Museo Santa Barbara a Mammola.
Nel raccontarvi questa splendida realtà calabrese, non posso che invitarvi a visitarla, riprendendo anche quanto, al tempo della visita avevo scritto su un post di Instagram.
Siamo nel profondo Sud inondato di luci, colori, profumi! Qui troverete mille altri motivi per visitare la Calabria: una terra unica che non ti aspetti e che sa colpire con le sue Emozioni
E non è un caso che proprio questo artista, Nick Spatari da grande Viaggiatore, in vita aveva scritto:
“Nel corso degli anni sono diventato un Uomo. Ho viaggiato attraverso i continenti. Ma ho un solo legame profondo: con il Mediterraneo!
Appartengo al Mediterraneo fortemente.
Il Mediterraneo, re delle forme e della luce. E nel Mediterraneo, la Calabria, luce decisiva e paesaggio imperativo.”
In tutto questo, le opere di Nik al Musaba appaiono davvero capaci di spiccare il volo verso il blu infinito di questo cielo, verso il futuro!

Integrazione perfetta fra Ambiente e opere dell’uomo al MuSaBa, il Parco Museo Santa Barbara! Fichi d’India in primo piano …
Quattro Passi nella storia del MUSABA e
del suo ideatore, Nik Spatari.
Il Musaba, il Parco-Museo di Santa Barbara a Mammola, è stato ideato e fondato nel 1969 dal pittore, architetto e scultore locale Nik Spatari e dalla moglie olandese Hiske Maas. Entrambi artisti. Dopo aver girato per il mondo con la propria Arte ed aver frequentato le avanguardie del pensiero dell’arte contemporanea, decidono di ritirarsi per pensare e lavorare qui, a Mammola, ad un progetto di arte, architettura e paesaggio sito specifica, “usando” la cultura insita nell’ambiente che li circonda.

Cosa vedere al MUSABA, il Parco Museo di Santa Barbara a Mammola: Il “concetto universale”, opera open hair di Nick Spatari
Sette ettari di terra in fregio al Torrente Torbido, recuperati e valorizzati dalla coppia di artisti, resi al godimento di un pubblico sempre più numeroso proveniente da tutto il mondo!
Quest’area ricomprende anche i resti dell’antico Monastero Basiliano di Santa Barbara, da cui ha mutuato il nome, posto sulla collina che domina la splendida struttura museale all’aperto!
I ruderi dell’antica chiesa di Santa Barbara, sono stati trasformati da Nick Spatari e dalla compagna in quella che oggi è definita la Cappella Sistina di Calabria, un’opera che da sola vale una visita in questi territori, lontani dai fragori del turismo di massa!
Il grande artista e pittore calabrese è morto il 25 Agosto del 2020. Ma la sua opera continua a vivere grazie all’opera di Hiske Maas

Cosa vedere al MUSABA, Parco Museo di Santa Barbara a Mammola: Vista sul Torrente Torbido e sulla strada statale.
Cosa vedere al MUSABA – Un percorso fra arte moderna, archeologia e paesaggio:
Gli imperdibili al Parco Museo di Santa Barbara.
Man mano che si percorre il sentiero che conduce al MUSABA colori e forme prendono il sopravvento sulla grigia anonimità dei pilastri autostradali, mentre sculture multicolor sembrano dare il benvenuto nelle vicinanze del greto del Torrente Torbido!
A pensarci bene, non poteva che essere che la scultura di un grande lucertolone/dinosauro (opera collegata al progetto SaBa Lizards) a darci il “Benvenuto” in questo ambiente così congeniale alla specie più piccola!
Altra opera che si incontra nell’accedere alla struttura museale voluta da Nik Spatari, è il cosiddetto “Concetto Universale”. Prima di giungere alla Rosa dei Venti, troverete quella che fu l’abitazione di Nik. Sono luoghi privati, ma per per sbaglio ci sono finita dentro, con grandi risate dell’addetta all’accoglienza presente quel giorno! Ovviamente ho approfittato per scattare qualche foto. Non sempre gli errori vengono per nuocere!
La Rosa dei Venti
Rappresenta l’ala espositiva di nuovo allestimento nel Musaba, coloratissima sia negli interni che nei suoi esterni. Si ispira nelle sue forme alla Rosa dei Venti usata dai marinai. Le pietre di cui l’edificio risulta ricoperto sono quasi tutte derivate da materiale di recupero reperito in loco o nelle vicinanze, in modo tale che il complesso “risulta appartenere all’ambiente” di cui fa parte.
All’interno di questa struttura si trova la biglietteria della sala espositiva, ma è anche un piccolo centro dove poter acquistare stampe, copie delle opere, libri sul MuSaBa e cartoline.
Le entrate di queste attività servono a sostenere la “Musaba-Fondazione Spatari-Maas” e le attività ad essa connesse.
All’interno, la stessa struttura ha i mille colori del Mediterraneo, accese nuance dei toni del cielo, del mare e di tutte le architetture che l’uomo ha pensato in questa terra di Calabria!
Sul pavimento, il mosaico della Persephone accoglie i visitatori con il monito: “Con rispetto varchiamo la soglia del tempio d’arte”, mentre altri mosaici, come “Uccellacci e uccellini”, sembrano messi lì per dare emozioni senza tempo!
Luci e colori, mosaici e dipinti: tutto si accende dei vivaci colori del Mediterraneo! Questo arcobaleno colorato sembra quasi pulsare fra l’interno della sala espositiva e l’esterno, collegandosi attraverso il mondo fantastico ed antico, espresso dalle opere di Nik Spatari.
Quella raccontata dall’artista calabrese attraverso i mosaici, le sculture ed i dipinti, è una storia che ha una sua continuità. Ogni opera è collegata all’altra da un fil rouge primitivo, ma sempre presente, anche quando vi sembrerà di scorgere contraddizioni!
Qui il coinvolgimento di ciascun visitatore parte dai colori e dalle stimolazioni psicologiche che ogni opera riesce a suscitare. Per giungere alla percezione di forme fantastiche, imprevedibili quasi oniriche, nel senso junghiano del termine. Archetipi dai quali si coglie il grande senso di religiosità dell’artista verso la natura, l’ambiente e la cultura di queste terre!
MuSaBa – L’ex Chiesa – Monastero di Santa Barbara e “Il sogno di Giacobbe”
La Cappella Sistina della Calabria
La definirei l’opera summa dell’artista Nik Spatari, il motivo per cui nessuno potrà mai farlo cadere nell’oblio!
La piccola chiesetta di Santa Barbara, un tempo deve aver rappresentato una Chora vera e propria per gli abitanti di queste zone! Passata di mano in mano dai monaci basiliani a quelli cistercensi per poi ritornare ai certosini, con il trascorrere dei secoli, ma anche a causa di dissesti e terremoti, dell’antica magnificenza rimase ben poco!
Dal 1969 Nik Spatari, Hiske Maas ed altri volontari, iniziarono a ripulire la zona dell’ex chiesa di Santa Barbara dalle sterpaglie e macerie presenti, riportando alla luce gli antichi ruderi di un tempio pagano e un fortino mussulmano. Nel 1988 vennero poi riportati alla luce, sempre nella stessa area, i resti che testimoniano l’esistenza di terme imperiali romaniche, risalenti al secondo-terzo secolo dopo Cristo.
Testimonianze archeologiche di una storia che potete ammirare nel chiostro della vecchia Chiesa.
Sulla volta dell’ex chiesa di Santa Barbara, oggi recuperata e restaurata, potrete ammirare, il capolavoro del MuSaBa e di Nik Spatari: il “Sogno di Giacobbe”, un’opera che in molti hanno definito “La Cappella Sistina della Calabria”, realizzata dall’artista fra il 1990 ed il 1994.
Molto bella e calzante la definizione, data su Calabria Cult, del Sogno di Giacobbe:
“Il sogno di Giacobbe”: 240 metri quadrati di dipinto tridimensionale.
In scena la vita, le sconfitte e le vittorie, gli amori e le pene di un uomo prescelto per dare testimonianza del Mistero di Dio attraverso la propria arte!”
Il monumentale e splendido affresco, è stato dedicato da Nik Spatari a Tommaso Campanella, filosofo e utopico creatore della Città del Sole, e a Michelangelo, “l’astronauta della Sistina.”!
Nell’imponente dipinto con effetto tridimensionale, (le sue dimensioni sono 14x6x9) viene rappresentata allegoricamente la vita di Giacobbe, “utilizzando le silhouette su fogli di legno leggero, dipinte e poi applicate dall’artista come rilievi sospesi nell’aria”.
E non è difficile scorgere nel “Sogno di Giacobbe“, il “Sogno di Nik Spatari” fra luci, ombre, colori, forme, realtà e progetti della memoria e nella vita.
All’interno dell’ex Chiesa potrete ammirare anche le splendide vetrate colorate e pannelli decorativi, mentre dallo spazio all’esterno potrete restare incantanti dai panorami che si possono ammirare dalla sommità della collina, dominata dal Fireman, opera dell’artista calabrese Italo Sganga.
La Foresteria ed il chiostro del MuSaBa
Dall’alto, ammirando il selvaggio paesaggio mediterraneo, si riesce a percepire meglio l’idea di cui si fa portatore il MuSaBa! Nel Parco Giardino sottostante, sono immersi la Foresteria e il chiostro, con il monumentale “Mosaico – Murales” di 1000 metri quadrati, ispirato a scene e storie tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento.
La Foresteria, realizzata da Nik Spatari fra il 2004 ed il 2008 recuperando l’ex stazione delle ferrovie calabro-lucane, è composta da 11 “celle – camere” per un totale di 22 posti letto, dove poter monasticamente soggiornare, meditare o lasciarsi ispirare, in equilibrio con l’ambiente circostante e la policromia dell’arte del Musaba.
Mi sono soffermata incantata a lungo a guardare i dettagli di ogni tessera di questo murales: davvero sbalorditivo! Non sono una esperta di opere d’arte moderne, ma l’emozione che questo capolavoro riesce a trasmettere è davvero grande. Va oltre i vincoli della sua appartenenza temporale ad una o ad un’altra corrente artistica!
Su tutto questo vigila silenziosa “L’ombra della Sera”, una scultura di 15 metri posta al centro del chiostro, che rappresenta un uomo africano ed i legami della Locride con l’arte delle terre Etrusche!
Le sorprese al Musaba sono dietro ad ogni angolo. Cercate e vivete le Emozioni che dona “Il Camaleonte”, opera abitabile di Nick Spatari, o “la Donna-Fontana” di Stevie Kerwin, o ancora “La farfalla”, o “Il Globo spezzato” e molti altri ancora!
Dietro ogni forma c’è un sogno, una storia, una persona e l’Ambiente che contiene tutto questo!
Da qualche parte nel web, ho trovato scritto che il Musaba è “Un regalo dell’artista alla sua terra, costruito pietra su pietra, nel silenzio generale.” Ed è la sacrosanta verità!
Informazioni utili per visitare il MUSABA – Parco Museo di Santa Barbara a Mammola.
Orari di visita e costo del biglietto di visita.
- Il MUSABA è visitabile tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 14;
- Ultimo ingresso previsto – ore 13;
- Non è necessario prenotare;
- Il Museo è chiuso il 25 Dicembre, l’1 Gennaio e la domenica di Pasqua.
Costi della visita al MUSABA
- Contributo d’ingresso 10 €;
- Contributo Visita Guidata 15 € ciascuno.
- Per visite guidate (minimo 15 pp) prenotare su info@musaba.org
Per essere certi di non trovare per qualche motivo chiuso, vi consiglio di consultare gli aggiornamenti sul sito web ufficiale, oppure contattare i referenti del Musaba al recapito telefonico Mobile 333 243 34 96 o ancora, scrivere alla mail info@musaba.org

Cosa vedere al MUSABA, il Parco Museo Santa Barbara a Mammola: “L’ombra della Sera- Scultura” nel Chiostro della Foresteria.
Con questo post vorrei dire, al MUSABA di Mammola e a tutta l’opera di Nik Spatari, il mio “Grazie”. Nella speranza che la poca conoscenza si diradi sulla bellezza di questa terra. Invitando nel contempo gli uomini e le donne che qui, con testardaggine continuano a volerla fare amare e conoscere restandoci, a non arrendersi mai!
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