Le possibilità di fare escursioni e trekking che il territorio del Trentino Alto – Adige offre in ogni stagione, sono davvero infinite! Non solo passeggiate nel verde delle montagne dolomitiche, ma anche la possibilità di unire un itinerario naturalistico con la scoperta di evidenze culturali di notevole pregio storico, come la splendida passeggiata nella Val di Non, per poter ammirare il Santuario di San Romedio.
Se ci avete fatto caso, è davvero impressionante il numero di Castelli, abbazie, conventi ed Eremi che è possibile conteggiare in questa verdissima Regione!
Anche questo, la trasforma in una destinazione particolarmente amata dai turisti e viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo!
Posizione si Google Maps del Sentiero e del Santuario di San Romedio nella Valle di Non
Una passeggiata panoramica in
Val di Non per visitare il
Santuario di San Romedio
Quattro passi nella Storia di San Romedio e nel Santuario/Eremo a lui dedicato.
Come per ogni itinerario che vi propongo attraverso le pagine del mio blog, mi piace condividervi il perchè vi invito ad andarci, anche attraverso quello che è il senso storico e gli approfondimenti che io stessa effettuo in fase preliminare!
In questo caso poi, il perchè riguarda anche la storia e la geologia legati al sentiero della Forra di San Romedio!
Chi era Romedio, poi divenuto Santo.
Romedio di Thaur, nasce intorno all’anno 1000 da un’antica e nobile ricca famiglia bavarese della zona di Thaur, nei dintorni di Innsbruck.
Fondamentale nella sua vita risulta essere un pellegrinaggio a Roma, durante il quale fa amicizia con l’allora vescovo di Trento.
Da quel momento, Romedio decide di disfarsi di tutti i beni terreni, donandoli alla Chiesa di Trento e ritirandosi a vita contemplativa e di preghiera, in una piccola grotta posta appena sotto la cima della rupe dove oggi sorge il Santuario, che inizialmente altro non era che una piccola chiesetta edificata per raccogliere le spoglie mortali di quello che già al tempo veniva riconosciuto come un Uomo Santo di Dio.
Romedio infatti, era ben conosciuto dalla popolazione locale che spesso giungeva sino alla piccola grotta/abitazione, per chiedere consigli e intercessioni.
Un uomo colto e disponibile quindi, in sintonia con gli altri uomini e con la splendida Natura che lo circondava, tanto da essere ricordato in modo “leggendario”, anche per la capacità di rendere mansueto un orso, icona della capacità di ammansire l’animo umano!
Narrano le leggende che Romedio, nel recarsi a Trento per incontrare il vescovo Vigilio, trovò il suo cavallo a terra, abbattuto da un orso che lo stava sbranando.
Senza alcun timore si avvicinò all’orso e gli mise le briglie e il morso, ripartendo per Trento a cavallo dell’oramai docile animale!
Dalle leggende alla realtà di oggi, in un’area del santuario di San Romedio si dà asilo ad esemplari di orso, e “Bruno” è l’ospite di questi ultimi tempi!
Quale sentiero ho scelto e perchè!
Veniamo al dunque allora! Ci sono diversi itinerari che includono la sosta e la visita a San Romedio nella splendida Val Di Non in Trentino.
La mia scelta è andata a favore del sentiero panoramico scavato nella roccia di cui è costituita la Forra, non perchè sia il più facile, ma perchè lo ritengo personalmente il più interessante dal punto di vista paesaggistico e naturalistico.
L’intero percorso di andata ha una lunghezza di circa 2,5 chilometri, che generalmente vengono percorsi in un tempo variabile fra i 45 minuti e 1 ora.
Stessa lunghezza e tempo dovete mettere in conto se tornate per la stessa strada.
Il sentiero inizia di fronte al Museo Retico, addentrandosi nelle campagne e nei paesaggi rurali tipici del Trentino, in cui abbondano i meleti.
Geologicamente la Forra di San Romedio è ciò che resta di un antico canyon risalente al periodo delle Glaciazioni del Quaternario, costituito da rare Dolomie primarie.
Passo dopo passo la passeggiata prosegue prima verso una parte immersa nel verde dei boschi, contornata da pannelli esplicativi che raccontano la storia e la biodiversità della vallata, poi verso la parte del sentiero ricavato a mezzacosta nella Roccia della Forra, seguendo l’antico tracciato dell’acquedotto, risalente a metà del 1800.
Cartellonistica esplicativa lungo la passeggiata di San Romedio
Un sentiero facile dicevo prima, ma nei cinquecento metri del percorso scavato nella roccia, occorre stare attenti a non urtare con la testa! Quindi sì alle foto panoramiche o nel burrone sottostante, ma ponendo attenzione a non sbattere la testa in qualche spuntone!
Lo strapiombo sul sottostante Rio è ben delimitato da un parapetto in legno massiccio e quindi, le vertigini non dovrebbero essere un problema anche per voi!
Altro discorso va fatto se siete qui con i bambini, soprattutto se piccoli, perchè sarà difficile percorrere il sentiero con i passeggini: molto meglio trasportarli con le apposite fasce.
Se invece sono più grandicelli, teneteli sempre d’occhio, soprattutto nella parte in roccia, ma portateli assolutamente a vivere tutte le suggestioni di questo percorso!
E’ molto affascinante il contrasto fra la Forra e il morbido andamento del resto della Valle di Non!
Ancora più affascinante è ascoltare il melodioso suono del sottostante rio Romedio, che ci accompagna per tutto il percorso sino al Santuario!
Il sentiero prosegue ancora per qualche centinaio di metri immersi nel bosco e nell’ultimo tratto sulla strada asfaltata fino al parcheggio del Santuario, da dove inizia la piccola salita per arrivare all’ingresso della meta agognata, in cima ad una rupe di 70 metri!
Il Santuario di San Romedio appare in tutta la sua potente bellezza, nel luogo di confluenza di due rii, isolato in un contesto naturalistico davvero spettacolare!
Svetta fra gli alberi l’alto campanile che da lassù pone lo sguardo all’ardito complesso architettonico in stile gotico-clesiano, che nei secoli si è arricchito di edifici, chiese e cappellette, sino a giungere a noi nelle forme che possiamo ammirare!
Il Santuario di San Romedio, cuore di
questa passeggiata in Val di Non
E poi eccolo, il complesso che accoglie la Chiesa con le spoglie mortali di San Romedio!
Si tratta di 5 chiesette (di cui due cappelle) e sette Edicole in legno scolpite da Vigilio Prati di Cles, unite fra di loro da una scalinata di 131 gradini. La prima chiesetta ad essere edificata intorno all’XI ° secolo è proprio quella che accoglie le spoglie del Santo. Le altre sono state costruite successivamente procedendo dall’alto verso il basso.
Nel sottostante elenco ve le cito invece in ordine di visita, procedendo dal cortile verso la cima del Santuario
- La Cappella dell’Addolorata, ex voto dei reduci della Prima Guerra Mondiale;
- La Chiesetta di S. Giorgio del 1489;
- La Chiesetta di S. Michele del 1514;
- La Chiesa Maggiore di S. Romedio risalente al 1536;
- La Chiesa Antica, con reliquie del Santo.
Entrando nel cortile rinascimentale del Santuario, colpisce subito la bellezza del loggiato arricchito da una fila ordinata di gerani rossi che spiccano sul candore dell’intonaco!
Poco più avanti alcuni gradini e il bellissimo arco di ingresso con 4 colonnette in pietra rossastre, introducono all’area con le cappelle e le chiesette!
La prima chiesetta che incontrerete salendo la scalinata sulla sinistra, è la Cappella dell’Addolorata, mentre sulla destra troverete la Cappella di San Giorgio, con uno splendido altarino in legno del 1607.
Salendo ancora ecco la Chiesetta di S. Michele Arcangelo. Realizzata in stile gotico con volta a botte finemente decorata, conserva al suo interno affreschi del 1584 di Adriano Mair e un altare in legno realizzato in stile barocco, del 1713.
Sulle pareti della medesima chiesa, sono appesi dei dipinti del XVIII secolo, che rappresentano le 14 stazioni della passione di Cristo.
Proseguendo ancora nella salita verso la parte posta più in alto del Santuario, è possibile ammirare le sette Edicole realizzate in legno da Vigilio Prati di Cles, nel 1707, oltre ad una infinità di ex voto!
Ma ad attrarre ora l’attenzione è la Chiesa Grande di San Romedio, realizzata nel 1536 dalla famiglia nobiliare di Thun con le pietre portate fin quassù dai pellegrini.
E’ da questa chiesa che si accede nella Chiesa Antica di San Romedio, dove sono custodite le reliquie del Santo eremita!
Meritano di essere ammirati la pala d’altare che ritraggono San Romedio e l’Orso e il bel confessionale in legno del XVIII secolo!
Ma c’è ancora da salire ancora qualche gradino, se volete ammirare dall’alto del campanile il panorama sull’intera vallata di San Romedio e la confluenza dei due torrenti!
Una piccola fatica che vale la pena, vi assicuro! Il panorama vi ricompenserà ampiamente …
Prima di tornare sui vostri passi per ritornare alla base, uscendo dalla porta di ingresso al Santuario, seguite le indicazioni per il piccolo vecchio Cimitero di San Romedio.
La salita è abbastanza ripida, ma il panorama che da lassù riuscirete ad ammirare, ripaga ampiamente questo ulteriore sforzo!
Per intenderci, è da lì che ho potuto scattare la foto che vedete nella copertina di questo articolo! Sembra di dare un abbraccio a tutto il Santuario di San Romedio, non credete anche voi?
Come arrivare al Santuario di San Romedio.
In auto provenendo da Sud – Imboccate l’uscita dell’autostrada del Brennero A22 a San Michele all’Adige, quindi seguite le indicazioni per la statale 43 in direzione Cles. A Dermulo svoltate sulla destra seguendo le indicazioni per il passo della Mendola, sino ad arrivare nel paese di Sanzeno.
Dal centro storico di Sanzeno, svoltare sulla strada che conduce al Santuario/Eremo.
Esiste anche un servizio di bus navetta a pagamento attivo tutti i giorni nei mesi estivi, che trasporta i turisti sino al santuario.
In auto provenendo da Nord – Da Bolzano sino al parcheggio del Museo Retico, potete trovare QUI il percorso in auto!
Si tratta di una strada doppiamente panoramica che vi consiglio vivamente di percorrere, perché vi porterà a Sanzeno attraverso il Passo della Mendola (Mendelpass in tedesco), posto a 1.363 m d’altitudine.
I 17 storici tornanti che portano in pochi chilometri dalla conca di Bolzano dell’ Oltradige a scollinare nella Val di Non in Trentino, sono la via preferita per i bolzanini in cerca di riparo dalla calura estiva oltre che dai ciclisti e dai motociclisti.
I vari Sentieri che portano verso il santuario di San Romedio.
Ci sono diversi sentieri che portano questa ambita meta! Fra tutti però, quello paesaggisticamente e geologicamente a mio parere più interessante, è il Sentiero panoramico nella Forra di San Romedio.
In alternativa o a completamento, si può arrivare sin qui partendo dal paese di Don oppure dal Lago di Tavon o da quello di Coredo, imboccando prima il sentiero denominato SAT n. 537 e successivamente il 535 (Qui trovate la mappa e il profilo plani-altimetrico del percorso).
Orari di apertura del Santuario di San Romedio e altre informazioni utili per la visita!
Il Santuario è aperto tutto l’anno e l’ingresso è gratuito. Gli orari di ingresso, al momento della stesura dell’articolo, risultano essere i seguenti:
Da Ottobre ad Aprile | 9.00 – 17.30 |
Maggio, Giugno e Settembre | 9.00 – 18.00 |
Luglio ed Agosto | 8.30 – 19.00 |
Da ricordare che il 15 Gennaio, in occasione della Festivita di San Romedio, la ricorrenza viene celebrata presso il Santuario con una messa solenne e la degustazione con i pellegrini, del piatto tipico tradizionale della trippa.
E’ inoltre possibile su richiesta ai frati di Sanzeno, trascorrere un periodo di meditazione e ritiro spirituale presso la foresteria dell’Eremo Santuario.
Il Santuario è custodito dai frati conventuali appartenenti all’ordine francescano, che sono sempre disponibili con un sorriso, a fornire informazioni e dettagli sullo splendido complesso a turisti, viaggiatori e pellegrini!
Sempre all’interno dell’area dell’eremo di San Romedio, c’è un piccolo Baretto con una bella terrazza (senza servizio all’aperto). Qui assaggiate la Birra non filtrata di San Romedio: ve la consiglio!
Da non dimenticare poi, che nella zona del Santuario i cellulari e gli smartphone non hanno linea e quindi, “datevi pace”, vivendo questa visita con la serenità che i luoghi meritano!
Se poi avete voglia di girare ancora in queste vallate e scoprire altri luoghi carichi di magia, non distante da qui, vi consiglio di visitare Castel Thun, oppure proseguire verso l’Alta Val di Non per fare una passeggiata alle cascate di Tret!
Spero di essere riuscita con questo articolo, a dare una risposta a tutti i perchè vi consiglio di visitare il Santuario di San Romedio, uno dei complessi architettonici fra i più belli del Trentino-Alto Adige!
Lasciatevi ispirare dalla spiritualità di questi luoghi e dalla bellezza di una Natura dolomitica senza pari!
Al prossimo spunto di viaggio! By Mimì
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