Fra la miriade di luoghi meritevoli di essere visitati nell’alto Ionio cosentino, il mio spunto di viaggio in questa splendida terra parte dalla visita all’imponente maniero del Castello Ducale di Corigliano Calabro, per fornirvi una piccola Guida alla sua visita e alle cose di vedere al suo interno!
Ma è anche il modo per fornirvi mille motivi in più per scoprire ed esplorare tutta le bellezza della città – borgo di Corigliano, della Sibaritide e dei dintorni!
Perchè se è vero che questo splendido Castello rappresenta il simbolo stesso di Corigliano Calabro, è anche vero che questo deve divenire, a mio parere, il punto di partenza (o di arrivo) per visitare il suo centro storico ed il grande patrimonio storico e urbanistico che in esso vi è racchiuso! E oltre …
Guida al Castello Ducale di
Corigliano Calabro: Testimonianze
da un Borgo di Calabria
Corigliano Calabro è un grosso borgo abbarbicato come un antico presepe su di una collina del versante ionico dell’Alto Ionio cosentino, immerso nel verde di quella parte del Parco Nazionale della Sila che qui, porta il nome di Sila Greca.
Una grecità che si può leggere in ogni traccia storica ed archeologica di questi territori e che riesce a parlare a noi, moderni viaggiatori, attraverso le profonde radici nella cultura magno-greca, bizantina, basiliana, ma anche delle culture cosiddette minori, come quella albanese.
E’ da fare risalire forse a queste radici storiche in comune poi, il fatto che i due comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, si siano fusi amministrativamente dal 2018 in esito al referendum svoltosi nell’anno precedente.
Due borghi con un’antica storia che riescono a fornire, completandosi fra loro, uno spaccato di notevole interesse di questa parte della Calabria!
L’invito è quello di visitare il Museo del Castello Ducale di Corigliano Calabro, ma anche scoprire il suo splendido Borgo medievale, continuando poi con la visita di Rossano “La Bizantina”, città del Codex Purpureus Rossanensis conservato nel Museo Diocesano e del Codex, riconosciuto dall’UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità ed inserito nel “Registro delle Memorie del Mondo”.
Partendo da qui, perchè ora vi porto a scoprire l’antico maniero coriglianese, attraverso la sua Storia e la descrizione di quel che vedrete visitandolo!
4 Passi nella Storia del Castello Ducale di Corigliano Calabro
Il profilo del Castello di Corigliano appare svettante sul “colle del Serratore”, ben visibile dalla strada statale ss 106 Jonica, che segue la costa ionica dell’alto cosentino, via di accesso principale per raggiungerlo!
Imponente e leggiadro nelle forme domina il paesaggio ed i panorami di questa zona della Sibaritide, memore delle trascorse vicende storiche che lo hanno portato a trasformare le primitive funzioni di fortezza militare difensiva a residenza dei signori del tempo, sino a divenire Monumento Nazionale nel 1927.
Oggi, dopo attenti lavori di restauro, l’esposizione museale del Castello Ducale di Corigliano Calabro (qui il link al sito ufficiale), riesce ad affascinare con un racconto lungo quasi un millennio di storia.
Una storia che fa ben comprendere l’importanza di queste zone per le grandi famiglie europee del tempo, oltre che il ruolo strategico di Corigliano Calabro nell’ambito militare e dei commerci.
Una storia che deve far riflettere e ripensare alle vocazioni di questi territori della Calabria, in chiave moderna e sostenibile!
Due splendide immagini dell’antico “Ponte-Canale” a tre arcate (una delle arcate è scomparsa e la si trova sotto terra) in stile romanico a Corigliano Calabro – La sua costruzione risale al 1480 e la sua funzione iniziale era quella di acquedotto. Il Ponte Canale è legato alla storia-leggenda secondo la quale fu proprio San Francesco di Paola a promuoverne la costruzione. Oggi è un passaggio sopraelevato che unisce due quartieri del centro storico posti su due collinette. Un passaggio con vista da non perdere, ovviamente!
L’edificazione del primo nucleo del Castello di Corigliano, la torre Mastio, risale al 1073 ed è legato alla figura di Roberto il Guiscardo (Roberto d’Altavilla), re normanno con molti interessi sull’Italia del Sud ed in questa parte della Calabria in particolare, dove fece erigere, lungo il corso del Fiume Crati, una serie di fortificazioni e presidi per controllare le rivolte interne.
Alcune fonti storiche ritengono che si debba sempre a Roberto il Guiscardo l’edificazione della Chiesa di San Pietro, denominata anche come Chiesa collegiata di San Pietro, ubicata proprio di lato al Castello Ducale di Corigliano Calabro. Alcune antiche e splendide opere d’arte un tempo qui ospitate, come la doppia “icona della Odigitria“, oggi possono essere ammirate nel vicino Museo Diocesano di Rossano.
Ma ritornando ai nostri “4 passi nella Storia”, dovete sapere che dal 1192 il Castello – fortezza passa alla famiglia Sanseverino, conti di Corigliano, antica e nobile casata originatasi dai Duchi di Normandia. Sotto questa casata il Castello muta nell’aspetto, ampliandosi di numerosi locali, e nelle finalità, divenendo residenza dei Conti sino al 1487.
Per un breve periodo (dal 1487 al 1495) viene acquisito dall’Amministrazione Regia Aragonese, che provvide ad un restauro finanziato dalla popolazione locale facendo costruire il Rivellino, una struttura fortificata posta a presidio della porta di ingresso principale, collegata al ponte levatoio.
Fra alterne vicende, nel 1616 si ha la vendita ed il passaggio del Feudo di Corigliano dai Sanseverino alla famiglia genovese dei Saluzzo, che si stabilirono nel Castello avviando imponenti lavori di adeguamento e sistemazione. Alla famiglia Saluzzo, divenuti Duchi di Corigliano, è da ascrivere fra l’altro, l’edificazione della Cappella di S. Agostino, la realizzazione dello “scalone” verso la Piazza delle Armi e molte altre cose ancora!
Nel 1822, i Saluzzo, in gravi difficoltà finanziarie, cedettero tutte le proprietà alla famiglia del Barone Giuseppe Compagna di Longobucco e all’energica moglie, Isabella Cavalcanti.
E’ il figlio però, Luigi Compagna, ad avviare gli interventi più consistenti sulla parte esterna ma anche sugli interni del Castello Ducale di Corigliano, sistemazioni ed abbellimenti di cui vi scriverò nella parte dedicata alla visita del maniero.
A lui e al suo mecenatismo si devono le decorazioni affidate a Morelli, che realizzò un trittico conosciuto come Madonna delle Rose nella Cappella del Castello, a Ignazio Perricci venne affidata la decorazione del Salone degli Specchi, mentre a Girolamo Varni venne affidato l’incarico di affrescare la Torre Mastio e la cupola della Cappella di S. Agostino.
La famiglia dei Compagna visse all’interno del Castello di Corigliano sino al 1970.
Nel 1979 l’edificio è stato acquistato dal Comune di Corigliano, che ha avviato importanti lavori di restauro nel 1988, terminati nel 2002, rendendo fruibile a tutti i visitatori la sfolgorante bellezza di questo maniero e tutto ciò che in esso è racchiuso!
Visitare il Castello Ducale di Corigliano
Calabro: cosa vedere passo dopo passo!
Attraversato il bel cancello in ferro battuto sovrastato da una splendida merlatura, ci si incammina su un viale che porta alla biglietteria, dove potrete fare i biglietti o prenotare una visita con una guida. Al riguardo, vi riporterò nella parte finale dell’articolo tutti i dettagli di come potete prenotare la visita al Castello Ducale di Corigliano Calabro e i contatti utili.
La nostra visita è stata accompagnata da una guida d’eccezione e cioè dalla giovane, capace e determinata direttrice del Castello Ducale, la Dott. Agata Febbraro, che ci ha dato modo di scoprire, passo dopo passo, i mille segreti della fortezza-maniero!
Ho usato non a caso tre aggettivi, per esprimere la stima nei confronti di Agata, che insieme al Dott. Fortunato Amarelli, amministratore delegato della Liquirizia Amarelli (del Museo della Liquirizia Amarelli ve ne ho già parlato, ricordate?), Cecilia Perri, vicedirettrice del Museo Diocesano e del Codex di Rossano, hanno avviato una convenzione fra le tre attrazioni esistenti sul territorio di Corigliano-Rossano, per facilitare ed incentivare la visita a questi tre stupendi attrattori culturali.
Dopo averli visitati io stessa, tutti e tre, ribadisco il concetto anche che da soli, meritano un viaggio!
Procedendo nella visita al Castello Ducale, a distanza di qualche passo dalla biglietteria, ecco il ponte levatoio e il magnifico (e pesante!) portone d’ingresso in ferro, su cui spicca ancora lo stemma del leone rampante, simbolo della casata del Barone Compagna.
Che la visita abbia inizio allora, soffermandosi fra i locali del Castello aperti al pubblico, di cui vi lascio qui di seguito un piccolo compendio quale pro-memoria:
- La prigione del Monaco
- Pozzo Cisterna
- I Sotterranei E La Cucina Ottocentesca
- La Sala Dei Trofei Di Caccia
- Santa Barbara
- Forno Ottocentesco
- Piazzale Torre Mastio
- Sala Dell’organo
- La Cappella Di Sant’Agostino
- Camera Da Letto Del Barone E Quella Della Baronessa
- Salotto
- Studio Del Barone
- Sala Cinese
- Sala Di Rappresentanza
- Salone Degli Specchi
- Corridoio Delle Armi
- Sala Da Pranzo
- Torre Mastio
- Piano Della Servitù
- Piazza D’armi
- Il Fossato
- Il Rivellino.
Vi descriverò di seguito alcuni degli ambienti che vi ho elencati e che, a mio parere, meritano di essere ammirati e scoperti approfonditamente.
Potrete così meglio comprendere il perchè questo Castello, venga considerato fra i più belli e meglio conservati d’Italia!
Dal portone di ingresso si passa un cortile interno che dà accesso al Piano ammezzato e alla scalinata che porta al piazzale delle Armi, con gli ingressi al piano nobile.
Visitiamo per prima cosa il piano Ammezzato, con i cosiddetti “sotterranei del Castello”, che comprendono la prigione del monaco, le cucine ottocentesche e i locali della Santabarbara.
Il piano ammezzato è la parte più antica dell’antico Castello, ma anche quella dove si può notare sin da subito l’originale finalità difensiva della fortezza.
Nelle prigioni sono conservati ancora alcuni degli strumenti di tortura del tempo. Al suo interno si trova anche la statua-sagoma di un suo antico ospite, un monaco, che qui venne rinchiuso intorno al 1500 e di cui le cronache del tempo ne hanno restituito le testimonianze delle vicende.
Sempre in questo piano sono ospitate le vasche di raccolta dell’acqua piovana e la stupenda cucina di fattura ottocentesca
All’interno di quest’ultimo ambiente sono conservate un gran numero di stoviglie in rame e una cucina in ghisa, realizzata al tempo da Raffaele Von Arx, su richiesta del Barone Compagna. Sempre in questi locali si trovano i sistemi di montacarico, che permettevano di trasportare celermente i cibi cotti nelle sale da pranzo dei signori
Comunicante con la cucina è la Sala dei Trofei di Caccia. Al termine di un corridoio si accede ai locali della cinquecentesca Santa Barbara, il locale dove in passato venivano custodite le munizioni e la polvere da sparo.
La Santa Barbara venne trasformata nel diciannovesimo secolo in locale con due forni, utilizzati per distribuire, con un ingegnoso sistema di serpentine ad aria racchiuse nel pavimento, il calore nel castello.
Attraverso un lungo corridoio si ritorna all’esterno, nel cortile, dal quale abbiamo iniziato il giro al piano ammezzato.
Da qui, percorrendo una magnifica e scenografica scalinata di ingresso, realizzata intorno alla metà del 1600 dai duchi Saluzzo, giungiamo al Piazzale delle Armi.
Meritano di essere ammirate e fotografate le due belle Statue poste al termine della prima rampe di scale, che rappresentano la Carestia e l’Abbondanza, due raffinate statue in terracotta risalenti al 1800.
La Cappella di Sant’Agostino e i suoi affreschi:
Un gioiello del Castello di Corigliano Calabro
La Cappella del Castello, dedicata a Sant’Agostino, venne edificata nel 1650 per volere di Giacomo Saluzzo. nella parte della Torre Ovest del Castello di Corigliano.
Le aggraziate forme ottagonali di questo edificio sacro richiamano il vicino Santuario della Madonna Bruna a Schiavonea.
La porta di ingresso della chiesetta si trova sull’ampio piazzale delle Armi ed è preceduta da un mezzo busto marmoreo, raffigurante Sant’Agostino, realizzato da Pietro Bernini, padre di Gianlorenzo.
Nella stanza che precede la cappella sono conservati un piccolo organo a canne e un confessionale di fattura ottocentesca.
All’interno della Cappella, colpiscono subito la bellezza del trittico posto sull’altare in marmo intarsiato, del ‘700, e la splendida volta della Cupola, affrescata dal Varni.
In posizione frontale rispetto all’altare e alla base della splendida cupola affrescata, si può notare una grata, che permetteva un tempo alla baronessa di assistere allo svolgimento delle funzioni religiose dai propri appartamenti, ubicati ai piani superiori, senza mescolarsi agli altri presenti.
Le 3 tele dipinte ad olio che si trovano sull’altare, racchiuse in una splendida cornice dorata lignea di stile gotico, vennero commissionate nel 1872 dal Barone Compagna al pittore di scuola napoletana Domenico Morelli, che realizzò la tela della Madonna delle Rose con ai lati S. Antonio Abate e S. Agostino.
Di grande espressività, la rappresentazione della Madonna con il Bambino seduta su di un trono!
I gesti e gli atteggiamenti di profonda e naturale umanità della Madonna, sottolineano il “verismo” distintivo delle opere del Morelli.
Ai piedi della Madonna sono dipinte le rose simbolo di purezza!
Altrettanto splendida e ricca di significato, la Cupola della Cappella di Sant’Agostino, affrescata nel 1866 dal pittore ligure Girolamo Varni, sempre su commissione del Barone Compagna.
Coglie quasi di sorpresa, apprendere che i magnifici affreschi presenti sulla volta sono tornati alla luce da una spessa vernice rosa che li ricopriva, solo dopo l’ultimo restauro!
Una rappresentazione, quella degli affreschi sulla volta, che richiama e mette a contatto la Chiesa Terrestre con quella Celeste, intorno a due registri concentrici di personaggi che paiono muoversi intorno alla figura centrale del Cristo in Gloria, posizionato direttamente sopra l’altare.
La figura di Cristo è circondata da angeli, apostoli, figure ecclesiastiche, personaggi illustri (c’è anche Dante!) e uomini stimati dalla Chiesa.
E ovviamente, il sempre presente stemma del Leone, simbolo della famiglia Compagna
La Torre Mastio:
Il gioiello del Castello Ducale di Corigliano
E poi c’è lei, (o lui se fate riferimento al termine Mastio): l’affascinante Torre Mastio del Castello Ducale di Corigliano Calabro, l’ambiente di questo maniero che personalmente più amo!
E’ anche la parte più antica del Castello, almeno nella sua porzione inferiore, edificata da Roberto il Guiscardo nel 1073, inserita nell’angolo Nord del fortilizio.
La Torre si sviluppa su cinque livelli, quattro dei quali interamente affrescati, collegati da una scala elicoidale interna in ghisa di 134 gradini, voluta dal Barone Compagna e costruita nel 1870 da maestri Napoletani al posto della precedente scala, in tufo.
Notevoli i suoi numeri e la Storia, visto che la sua altezza è di circa 30 metri complessivi su di uno sviluppo di ben cinque livelli, comprendendo anche lo splendido gazebo in ferro battuto e vetro dell’ultimo livello, che si affaccia su un terrazzo-belvedere posto a 25 mt di altezza.
Da qui la vista è a dir poco spettacolare, spaziando sulla Piana di Sibari e la Costa degli Achei!
La torre Ottagona, posta sopra la parte più antica del Mastio, risale al 1600 e venne fatta costruire da Agostino Saluzzo.
Il primo livello non presenta decorazioni di rilievo, se non motivi di tipo geometrico, ma è da questo “piano” che si diparte sino al quinto la splendida scala elicoidale interna.
Il secondo livello è anche il primo arricchito da splendidi affreschi sul soffitto e alle pareti, commissionati dal Barone Compagna all’artista Girolamo Varni.
Il soffitto di questo livello è affrescato con scene che richiamano il periodo delle Crociate.
Con il terzo livello siamo nella torre cosiddetta Ottagana, il sopralzo voluto dalla famiglia dei Saluzzo, per intenderci!
Le otto pareti dipinte di blu sembrano quasi richiamare i colori blu cobalto del cicino Mar Jonio, mentre gli affreschi sul soffitto del Varni ci trasportano nella mitologia greco romana e fra le allegorie delle quattro virtù cardinali!
Difficile non lasciarsi tentare dalle similitudini poi, ammirando i panorami che troverete fuori dalle porte finestre! Panorami che rivaleggiano con la bellezza delle scene affrescate … e viceversa!
Forse più di qualsiasi parola possono servire le immagini che vi lascio di seguito! Anche la cover dell’articolo è dedicata agli affreschi della Torre Mastio …
Al quarto livello, dipinto di verde nelle pareti laterali, l’esplosione dei colori è data non solo dagli affreschi, che richiamano stemmi e motivi araldici, ma anche dai grandi finestroni con vetri policromi posti su ciascuno degli otto lati della torre!
E dulcis in fundo il quinto livello, la sommità merlata della Torre Mastio, un’ampia terrazza con vista a 360 gradi sulla Sibaritide, a cui si accede attraverso un gazebo in ferro battuto e vetro!
Qui vi attendono panorami mozzafiato affrescati da madre natura, indimenticabili e da ammirare, anche nel corso delle visite estive serali organizzate dallo Staff che gestisce i vari Eventi nel Castello Ducale di Corigliano Calabro!
Ma è ora di ridiscendere, perchè la visita non è terminata e ci attende il Piano Nobile del maniero!
Ambienti da vedere al “Piano Nobile”
del Castello Ducale di Corigliano Calabro
Il piano Nobile del Castello, è uno spaccato della vita quotidiana e degli impegni di rappresentanza e sociali della nobiltà, che qui è risieduta.
Affascinanti mobili, splendide opere artistiche e preziosi particolari della vita del nobile Barone Compagna, scorrono davanti ai nostri occhi nelle camere che si susseguono l’una dopo l’altra, lasciandoci la sensazione di comprendere meglio un tassello di storia della Calabria!
Ma anche di comprendere un po’ meglio anche l’egocentrismo e la grande voglia di esserci ed apparire di quel Barone, che voleva rappresentarsi sin dallo stemma come “Leone Rampante”!
Accediamo al Piano Nobile passando dal Corridoio delle Armi, uno spazio ricavato dal Piazzale antistante, a metà dell’Ottocento.
In questo lungo corridoio, decorato con diverse tele appese ai muri (spiccano i due dipinti di Raffaele Aloisio “La presentazione di Gesù al Tempio” e “L’adorazione dei Magi”) e una raccolta di antichi fucili napoleonici, si trova anche una scala interna, utilizzata nel ‘500 dai soldati per accedere al Piazzale.
Da qui si potrebbe accedere direttamente al famoso Salone degli Specchi, che invece preferiamo lasciarci come dulcis in fundo, iniziando invece da quelle che erano le “Stanze private” del Barone e della Baronessa Compagna!
Iniziamo quindi dalla “Stanza da letto del Barone” chiamata anche “Sala verde” o “Sala degli Stemmi”, per i motivi che ne decoravano le pareti.
Una camera semplice e raffinata, con un grande letto decorato, due armadi in legno intarsiato, un divanetto e uno scrittoio.
L’ambiente al tempo veniva scaldato da un camino incorniciato in legno riccamente intagliato, mentre alle pareti si fanno ancora notare due antichi e splendidi paliotti in marmo e madreperla, provenienti dall’Abbazia del Patirion di Rossano e una grande tela di Giovan Battista Gaulli (il “Baciccio”).

Cosa vedere nel Castello di Corigliano Calabro – Uno dei due preziosi mosaici in marmo policromo e madreperla
A seguire ammiriamo:
- Un soggiorno con un grande tavolo rotondo intarsiato, dei comodi e preziosi divani finemente intarsiati e una splendida tela del 600 alle pareti, presumibilmente opera di Luca Giordano raffigurante San Gerolamo Penitente;
- La camera da letto della Baronessa con un letto a baldacchino in ferro battuto, impreziosito da stupendi tendaggi e diverse specchiere. Sul tappeto si può ammirare una piccola culla del Settecento;

Visitare il Castello Ducale di Corigliano Calabro – Camera da letto della Baronessa e culla sul tappeto
- Lo Studio Biblioteca del Barone, contraddistinta da una serie di stampe e carte geografiche dell’epoca appese alle pareti;
- La Sala della Musica, detta anche Sala Cinese, per la carta da parati e le stampe cinesi presenti. In questo ambiente del Castello, venne ospitato nel 1891 l’allora Principe di Napoli, successivamente divenuto re Vittorio Emanuele III. Per l’occasione il Barone Compagna fece arredare la Sala come una sontuosa e comoda camera da letto, corredandola di bagno privato nel piano sottostante. Ovviamente il Barone non voleva perdere “l’appuntamento con la Storia”, nè sfigurare con il futuro sovrano! ;-)
La Sala da Pranzo del Castello di
Corigliano Calabro
La Sala da Pranzo del Castello che vediamo oggi, è meno fastosa di quella che originariamente accompagnava i pranzi di rappresentanza e di lavoro del Barone Compagna!
Infatti, di quest’ambiente del Castello, sono andati persi sia le decorazioni del soffitto, come molti altri preziosi elementi di arredo.
Rimangono a far bella mostra di sé però, il tavolo in legno allungabile e le sedie con delle rotelle sulle gambe anteriori, antesignane di quelle comodità che al Barone non spiacevano per nulla!
Raffinatamente imbandita la tavola, con ceramiche e porcellane d’epoca, oltre a stoviglie e complementi d’arredo in materiali pregiati.
In quest’ambiente troviamo anche bel un camino in marmo di Carrara, scolpito dallo scultore calabrese Francesco Jerace, due statue di San Sebastiano e San Francesco in legno, un volume in pergamena di canti gregoriani e una finta porta, che occultava sapientemente il montacarichi che trasportava le vivande dalla cucina Ottocentesca.
Alle pareti fanno bella mostra due tele di autore anonimo, che si rifanno alla “Gerusalemme Liberata”, cioè “L’arrivo di Erminia fra i pastori” e “Erminia tra i pastori”.
Il Salone degli Specchi: fra arte e sfarzo
Il fantastico Salone degli Specchi, in precedenza noto anche come Sala del Trono, è sicuramente la più bella sala di rappresentanza del Castello, ma anche quella che maggiormente accende la fantasia di ogni visitatore!
Se vi chiedete il perché del suo nome basta guardarsi intorno o, guardare le foto che qui trovate pubblicate!
Stile impero, barocco veneziano e gusto neoclassico, trionfano con effetti scenici spettacolari, in una sala i cui arredamenti sono rimasti quelli originali e nella quale, i colori oro e il bianco, creano un’ancor maggior sensazione di spazio.
Le pareti della grande sala sono adornate da alti specchi di Venezia incorniciati in stucchi dorati, bordati da splendidi tendaggi di broccato e accompagnati da fioriere di legno dipinto.
Per fare riposare e rendere piacevole la permanenza degli ospiti, l’intero salone era circondato da comodi divanetti e illuminato sapientemente da 5 preziosi lampadari, in nobile cristallo di Boemia.
Immaginate di fare ora un salto indietro nel tempo, in una delle occasioni in cui il barone Compagna qui riceveva i propri Ospiti. Immaginate questo ambiente rischiarato da cinquanta candele per ciascuno dei 5 lampadari. Pensate ai giochi di luce prismatici dei cristalli di Boemia e ai riflessi sugli specchi dell’illuminazione!
Ma, se come tutto questo non bastasse, allo sfarzo del Salone si aggiunge la bellezza del fregio dorato che borda tutta la parte alta delle pareti, con bianche statue di fanciulle danzanti interrotte solo dallo stemma della famiglia Compagna ai 4 angoli della stanza, e lo splendido dipinto sul soffitto, “Il Palcoscenico della Vita”.
Queste opere, venero commissionate dal Barone all’artista pugliese Ignazio Perricci e realizzate nel 1870.
Per meglio comprendere la sontuosità e la bellezza di questi dipinti e fregi, dovete sapere che l’artista pugliese, successivamente alla realizzazione di questo ambiente nel Castello Ducale di Corigliano Calabro, realizzò, sulla falsariga di quanto qui già realizzato, la splendida Sala degli Specchi e altre stanze del Palazzo del Quirinale.
Lo stile utilizzato è quello della tecnica del trompe l’oeil, una sorta di “illusione ottica”, ottenuta attraverso un sapiente utilizzo delle regole della prospettiva, dei colori e dei giochi di chiaroscuro, che restituiscono l’illusione dell’effetto tridimensionale su una superficie bidimensionale.
Un autentico gioiello poi, il dipinto realizzato dallo stesso Ignazio Perricci sul soffitto del Salone, che rappresenta “Il Palcoscenico della Vita”.
Si tratta di una scena, ritratta sulla prospettiva di un bel cielo notturno blu, che coglie l’attimo in cui dei normali popolani del posto, riescono ad sbirciare dall’alto, stupefatti ed ammirati, il Salone degli specchi sotto di loro.
Informazioni utili per visitare il
Castello Ducale di Corigliano Calabro
In questa sezione di questa piccola Guida al Castello di Corigliano, vi fornisco le indicazione sui costi e i contatti relativi alla visita, in modo da potervi organizzare nel miglior modo, anche autonomamente.
Orari e costi per l’ingresso al Castello
di Corigliano Calabro
Gli orari che qui trovate sono anche quelli indicati sul sito web del Castello di Corigliano Calabro.
Nella sezione “Contatti”, troverete il recapito telefonico da chiamare
Orari e giorni di Ingresso nel periodo invernale: giorno di chiusura il lunedì
Orari dal martedì alla domenica – Dalle ore 09,30 alle ore 13,00 – Il pomeriggio dalle ore 15,00 alle ore 18,30
Orari e giorni di Ingresso nel periodo estivo: giorno di chiusura il lunedì
Orari dal martedì alla domenica – Dalle ore 10,00 alle ore 13,00 – Il pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 20,30
Tariffe di Ingresso
Costo del Biglietto di ingresso intero: Euro 5,00
Costo del Biglietto di ingresso ridotto, per coloro che risiedono nel Comune di Corigliano – Euro 3,00
L’ingresso è gratuito per i bambini di età inferiore a 6 anni, per gli adulti di età superiore a 65 anni (se residenti a Corigliano Calabro), per i membri ICOM (International Council of Museums), per i portatori di Handicap + n. 1 accompagnatore.
Per gruppi organizzati, per scolaresche e ingressi con una guida, contattare direttamente l’esposizione museale.
Come arrivare a Corigliano Calabro
Il Museo/Castello Ducale di Corigliano Calabro è ubicato nel centro storico di questo borgo dell’alto ionio cosentino.
Si può arrivare sin qui in auto, in bus in treno, raggiungendo in quest’ultimo caso, la stazione ferroviaria di Rossano.
Gli aeroporti più vicini sono quelli di Crotone e Lamezia Terme, ma può essere utilizzato anche quello di Reggio Calabria.
Il mio consiglio, in questo caso, è di noleggiare un’auto per muovervi più liberamente e scoprire molte altre zone della Calabria.
Dall’aeroporto di Lamezia Terme, durante il periodo estivo, è possibile richiedere un servizio navetta da e per Corigliano-Rossano.
Come arrivare a Corigliano Calabro in auto.
Tutto dipende dall’itinerario che avete in mente di percorrere! Di seguito vi lascio dei link utili ai percorsi principali che ho ipotizzato, ma ve ne potrebbero essere davvero tanti altri!
Tenete comunque conto che le direttrici viarie principali che vi porteranno sino a qui, sono rappresentate dall’Autostrada A3, oggi ri-denominata E45, e dalla Strada Statale ionica SS 106 bis.
Nel primo caso, dovete uscire dall’Autostrada a Spezzano-Sibari e immettervi sulla Strada Statale SS 106 bis, in direzione Corigliano Calabro.
Link ai percorsi sino al Castello Ducale di Corigliano:
Come e dove contattare i referenti del Castello
Ducale di Corigliano Calabro
Indirizzo: Piazza Compagna,1 – Corigliano Calabro
Recapito telefonico: 0983 81635
Indirizzo E-Mail: info@castellodicoriglianocalabro.it
A questo punto c’è solo una cosa che vi resta da fare: usate questo articolo come pro-memoria per visitarlo e andateci, non vi deluderà!
Se volete ricevere ulteriori approfondimenti su quanto qui potete leggere, scrivete pure di seguito nei commenti: risponderò alle vostre domande!
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6 comments
che bellezza!! grazie non lo conoscevo! bellissiima quella scala
Ciao Andrea! In Calabria ci sono davvero molti luoghi che sono sconosciuti ai più. Il Castello Ducale di Corigliano-Rossno è uno di quelli …
Sono davvero felice che ti sia piaciuto! Scala elicoidale inclusa!
Castelli e dimore storiche sono tra le prime cose che corro a visitare quando viaggio in un posto nuovo! Il tuo articolo è davvero molto dettagliato e sono sicura che se dovessi trovarmi in zona non avrei difficoltà nell’esplorarlo!
Grazie mille Annalisa! Se andrai in Calabria, non perderti allora di visitare il Castello Ducale di Corigliano Calabro, oltre allo stesso Borgo e a Rossano! Contaci …
Io adoro visitare i castelli di ogni città e questo è incredibile, le tue foto mi hanno davvero ispirato. Se andrò presto in Calabria, sarà una delle prime attrazioni che visiterò!
Ti ringrazio Sara! Sono felice di averti ispirato un viaggio in Calabria! Sicuramente il Castello Ducale di Corigliano Calabro è una delle mete imperdibili per gli amanti del genere!